La settimana a teatro: 6-12 luglio

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Ancora festival: ambiziosi, intellettuali, paraculi, destrutturati. Ce n’è per tutti i gusti, in un’estate contraddistinta da un’offerta pletorica che lascia interdetti persino noi arlecchini a proposito di cosa includere, o meno, in calendazzo. Esaurite le scorpacciate (ne leggerete) di Inequilibrio Teatri di confine, apparecchiamoci alla presente semana ricordando ai più avventurosi che, tra le altre cose, il 10 inizia Santarcangelo 2015. Vediamo, invece, cosa propone l’area, sempre fluttuante, di nostra arbitrarissima competenza.

Lunedì 6, martedì 7 luglio – Che fine ha fatto Cenerentola?Sesto Fiorentino, Villa Gerini 
Che fine ha fatto Cenerentola (ph Ciro Masella)Rilanciamo la segnalazione con cui chiudemmo l’ultimo articolo di consigliazzi: a Villa GeriniNexus Studio organizza un’interessante rassegna che ripropone uno spettacolo al debutto la scorsa settimana. Si tratta di Che fine ha fatto Cenerentola?, scrittura attorno alla nota fiaba popolare che, dal mieloso happy ending, sviluppa una riflessione sui malefici della bellezza, condendo il tutto con riferimenti a una storica pellicola (Che fine ha fatto Baby Jane? di Robert Aldrich, 1962) con Bette Davis e Joan Crawford. A dire il vero, ne ricordiamo, e con gusto, anche la parodia Che fine ha fatto Totò Baby?, di due anni dopo, firmata da Ottavio Alessi, ma non è detto che la citazione, in questo caso, ci faccia onore. Lo spettacolo: la riscrittura e l’idea sono di Giacomo Fanfani, la regia di Ciro Masella, affiancato in scena da Caterina Fiocchetti Rafael Porras Montero. Andremo e vi diremo.

Martedì 7 luglio – La lucina, Livorno, Terrazza Mascagni
Giovanni Balzaretti, La lucina 2Nell’ambito del labronico Festival Eden, a proposito del quale non è facilissimo avere notizie, martedì sera alle 22, tornerà in scena uno spettacolo interessante, visto in occasione della scorsa edizione di Collinarea: parliamo di La lucina, monologo che il fondatore e principale animatore del gruppo Teatro Agricolo, l’attore Giovanni Balzaretti trae, in veste di narratore, dall’omonimo romanzo di Antonio Moresco. Un racconto flessuoso e dolce, sulle note della chitarra del giovanissimo Filippo Conti, che propone un’autentica fiaba per più generazioni, all’interno della quale emergono, soprattutto, le dimensioni dell’infanzia e della vecchiaia, alternando momenti di piena ilarità a sintagmi più ruvidi, intensi. Visione consigliata a tutti, sperando di potervi offrire uno sguardo arlecchino.

Da martedì 7 a sabato 11 – Versiliana Festival, Marina di Pietrasanta/Seravezza (Lu)
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Quattro appuntamenti sotto le Apuane: martedì, a Seravezza, è ancora l’Upgrade Festival, ossia la sezione “contemporanea” del cartellone della Versiliana, a presentare il gruppo Collettivo Cinetico (già visto in azione in un’interessante elaborazione “amletica”) con Miniballetto n.1 e [x]no, non distruggeremo le Scuderie Granducali, titolo che, ovviamente, ci incuriosisce non poco. Si tratta di una riflessione di Francesca Pennini a proposito dei droni, intesi in senso sia oggettuale sia concettuale. Il termine, in inglese, indica il fuco, il maschio dell’ape, e, al contempo, un aeromobile a pilotaggio remoto sempre più diffuso nella nostra società, e non solo in ambito militare. Per l’occasione, sarà proprio un drone il “compagno” di scena della carismatica danzatrice per un’esibizione in cui la precisione assoluta del corpo umano si confronta con l’elemento meccanico che ambisce all’intelligenza.
Due giorni più tardi, Moni Ovadia darà il via alle letture en plen air sul pontile di Marina di Pietrasanta: quest’anno Luca Lazzareschi ha optato per Iliade e, nella suggestiva cornice balneare, l’attore-cantante si esibirà in un recital senza lesinare incursioni e sorprese.
Simone Cristicchi - Magazzino 18Venerdì 10 sarà, invece, il debutto per il cartellone del palco centrale, quello della Versiliana vera e propria, con uno spettacolo tanto atteso quanto discusso: Magazzino 18, con Simone Cristicchi, nato cantautore, passato poi alla scena, senza tralasciare, però, la musica. Lo spettacolo affronta una delle pagine tuttora più delicate a proposito degli esiti del secondo conflitto mondiale: l’esodo degli istriani, senza terra, in Italia, e le storie simmetriche di italiani che vollero unirsi alla Jugoslavia del maresciallo Tito. Il magazzino evocato dal titolo era il luogo dove gli sfollati lasciavano gli oggetti personali e, proprio interrogando questi minimi lasciti, l’artista dà vita a una performance forse definibile musical-civile. Vedremo e vi diremo, perché l’argomento ci interessa non poco.
Banane TeatrodilinaAncora Upgrade, a Seravezza, la sera di sabato: in scena Banane, un testo volutamente frammentario, a mosaico, non privo di umoristici riferimenti cinematografici, calati in un contesto di gustoso umorismo. Del resto, il sottotitolo è già un programma (un quasi road movie per quattro attori, un cane e alcune casse sparpagliate): scrittura e regia sono di Francesco Lagi, mentre in azione vedremo Francesco ColellaLeonardo Maddalena, Aurora Peres Mariano Pirrello. Anche questa ci pare un’occasione interessante e speriamo di potervela raccontare in qualche modo.

Da venerdì 10 a domenica 12 – Paolo Rossi al Festival Gaber, Castelnuovo G.na-Montecatini-Pontedera
L'importante è non cadere dal palco, Paolo RossiSempre più itinerante, sempre meno convincente, il festival dedicato a uno dei nostri attautori più: solcata la soglia della decima edizione, l’iniziativa ha spesso cambiato formula, senza mai liberarsi da un’urgenza celebrativa e cristallizzante che ci pare in palese contraddizione con l’artista cui si dovrebbe ispirare. Tant’è. Nel fine settimana, però, ecco un attore che Gaber l’ha davvero frequentato e a cui è indubbiamente legato per molti motivi (cosa che non si può dire certo per gran parte degli ospiti avvicendatisi negli anni): parliamo di Paolo Rossi, compagno del Gaberscik in una “mitica” versione di Aspettando Godot assieme a Enzo Jannacci e Felice Andreasi. Tre sere con Paolino e il suo L’importante è non cadere dal palco cui il pubblico di Cascina non potè assistere qualche mese fa, causa sciopero dei dipendenti del teatro. Spettacoli in piazza, destinazione certo apprezzata dal Blek Macigno della comicità: non escludiamo visite, anche se il Festival, lo avrete capito, non ci va a genio.

Da giovedì a domenica – Utopia del buongusto, Palaia e Treggiaia (Pi)
Riccardo Goretti, Annunziata detta Nancy
Assai meglio, opinione nostra, l’Utopia del buongusto che, da anni, vede Andrea Kaemmerle intrepido fautore di una manifestazione enogastroteatrale di minor ambizione, ma ben maggiore sincerità. Più di quaranta spettacoli in varie province (toccata pure quella di Arezzo, quest’anno), unendo musica a teatro, lezioni aperte ad assoli niente male. Giovedì nei pressi di Palaia, presso l’Azienda Agricola Colline Verdi a Partino una Lezione spettacolo, anzi, un non spettacolo con un’ora e mezza di giochi teatrali condotti da Kaemmerle stesso. Evento particolare a a ingresso gratuito. La sera successiva, venerdì 10 (ore 21.30), presso il Santuario della Madonna di Ripaia, a Treggiaia (Pontedera), Riccardo Goretti si esibirà in Annunziata detta Nancy, un recital multiautobiografico in cui l’attore toscano risale i rami del proprio albero genealogico per ripercorrere gli ultimi ottanta anni di storia italiana: un viaggio alla Poveri ma belli, con qualche morso tosco e una buona dose di umorismo. Da vedere, e cercheremo di farlo.

Martedì 7 luglio – Delirium Betlem, Giardino Fabbrichino (Prato)
delirium-betlem-1-845x684Qualche giorno prima, martedì sera, ancora Goretti, assai attivo in questo periodo, sarà di nuovo uno dei Re Marci, assieme a Francesco Ferrieri Massimiliano Loizzi, in Delirium Betlem, ridicolosa rielaborazione a tema presepiale di Alberto Salvi, ricca di spunti comici e non solo. Tre “disgraziati” che, per sbarcare il lunario, son costretti a vestire i panni dei Magi in occasione dei presepi viventi prenatalizi, vedono lo luce, ossia ricevono (o credono di ricevere, che è la stessa cosa) il “segnale” da parte della stella cometa. L’evento appare loro come una grande (l’ultim?) possibilità di riscatto, aprendo una serie di reazioni deliranti. Spettacolo visto e recensito in occasione del debutto a I Teatri del Sacro cui le repliche, ne siamo certi, non potranno che giovare. Se siete in zona, fateci un pensierino.

Sino a giovedì 9 luglio – Il giro del mondo in 80 giorni di Teatro Sotterraneo, Villa di Scornio (Pistoia)
Fresca di nomina a Centro di produzione teatrale, con i finanziamenti addirittura raddoppiati, l’Associazione Teatrale Pistoiese prosegue un’incessante attività, contraddistinta pure da ottimi esiti qualitativi. Dopo Teatri di confine, la bella Villa di Scornio ospiterà, da domenica 5 a giovedì 9 (ore 19, 18.30 per il giovedì), la prima parte del progetto Il giro del mondo in 80 giorni del gruppo fiorentino Teatro Sotterraneo, sottotitolo reading a puntate per due attori, musicisti vari e qualche colpo di scena, ispirato al capolavoro letterario di Jules Verne. In scena, Sara Bonaventura Claudio Cirri, musica dal vivo eseguita da diversi ensemble che si alterneranno, per illustrare la prima tappa (da Londra a Bombay) di un viaggio che è una riscoperta della letteratura di genere, qualcosa che ci fa pensare, pur nelle differenze, alle escursioni salgariane dei Sacchi di Sabbia. Un’esperienza che si articolerà in più momenti, ossia Puntata 1: da Londra a Bombay (5 – 8 Luglio, ore 19; 9 Luglio, ore 18,30; Villa di Scornio), Puntata 2: da Bombay a Yokohama (28 Settembre – 2 Ottobre, ore 18; Biblioteca San Giorgio), Puntata 3: da Yokohama a New York (11-15 Novembre 2015, ore 19; Piccolo Teatro Mauro Bolognini) e Puntata 4: da New York a Londra (15-19 Dicembre, ore 19; Saloncino Teatro Manzoni). Una bella idea che consigliamo a tutti.
Buona settimana.

Teatro Sotterraneo, Il giro del mondo in 80 giorni

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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