Teatro del Giglio, croci e delizie: un commento sulla stagione che verrà

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Ah, la simpatia! Quale ingrediente migliore in una conferenza stampa nel mezzogiorno di fuoco di un caldissimo 21 luglio? Meno male che c’è il nostro sindaco, perfettamente a suo agio nella Sala degli specchi di Palazzo Orsetti dove si svolge la presentazione delle stagioni di prosa e lirica del Teatro del Giglio di Lucca. Quando esordisce con “Grazie per la vostra epica, storica presenza qui oggi”, come si fa a non volergli bene? Alessandro Tambellini continua illustrando la stagione, ma – come uno scolaro che non ha studiato o un professore che non ha preparato la lezione – sbircia la nota stampa che tutti hanno sotto gli occhi, leggendone le frasi per intero.

Al di là della performance memorabile, la conferenza stampa è ricca di contenuti. La stagione di prosa è composta da soli sette spettacoli: non se ne capisce la ragione, visto che i lavori all’edificio – usati negli scorsi tre anni per giustificare stagioni magre – sono terminati e, anzi, dovrebbero permettere, “se vogliamo”, di poter utilizzare il teatro anche nella stagione estiva. Ma lo vogliamo, sindaco? Perché a noi sembra di leggere che il 20 marzo è programmato l’ultimo spettacolo di prosa e il 10 aprile l’ultimo appuntamento con la lirica. Cosa significa usare il teatro anche nei mesi estivi? Fare spettacoli, lavorare a delle produzioni o, più semplicemente, affittarlo per iniziative private?

Detto questo, nella pur breve stagione, possiamo individuare uno stretto legame con il cinema: due spettacoli sono direttamente ispirati a film cult (Qualcuno volò sul nido del cuculo e Il grande dittatore), Daniele Luchetti riprende in teatro il suo film del 1995 La scuola e anche Calendar girl è tratto dalla pellicola di Nigel Cole del 2003. Il cinema ha segnato la carriera di Michele Placido, che firma la regia di Tradimenti di Harold Pinter. Attore teatrale, ma che negli ultimi anni ha avuto un enorme successo cinematografico, è Toni Servillo protagonista di un reading di testi legati a Napoli e ai suoi autori.
Ultimo appuntamento è Il prezzo, di Arthur Miller, con Popolizio e Orsini: un flebile legame con il cinema si trova anche qui, non foss’altro per la multiforme carriera dei protagonisti. Sarebbe interessante non lasciare al caso una riflessione sul rapporto cinema-teatro, magari affiancando la stagione con un ciclo di incontri o di proiezioni, viste le numerose realtà che a Lucca si occupano del settore.

PucciniDaysPiù interessante è la stagione lirica: titoli noti (Madama Butterfly, Simon Boccanegra e La vedova allegra) affiancano i meno frequenti Mefistofele di Arrigo Boito e Il convitato di pietra, del lucchese Giovanni Pacini (ma questo appuntamento è misteriosamente assente dai pacchetti di abbonamento). Il sindaco ha riconosciuto al direttore artistico Aldo Tarabella il grande merito di aver saputo ricostruire gli intensi rapporti con altri teatri (non solo gli storici partner Pisa e Livorno), che in passato si erano persi. Due sono le produzioni che vedono protagonista il teatro lucchese: Madama Butterfly con Maria Luigia Borsi (fulcro di I giorni di Puccini 2015, a lato la locandina), a cui partecipano anche i teatri di Piacenza, Modena, Rovigo, Novara e Livorno; e La vedova allegra, frutto del progetto formativo LTL OperaStudio, al centro del rapporto produttivo dei “teatri della costa”.
A proposito dei rapporti con altri teatri, Lucca punta a diventare un riferimento internazionale: sono già iniziati i contatti con Michael Capasso per produrre, insieme al New York City Opera, La fanciulla del West che sarà al centro di I giorni di Puccini 2017.

L’amministratore unico Stefano Ragghianti si dice molto soddisfatto di questa stagione: soprattutto per «il carattere di vicinanza alla gente», ma anche per la riduzione dei costi del teatro, che raggiungerà la massima efficacia nel 2016. Proprio in questa direzione va la nomina, annunciata proprio ieri mattina, di Tiziana Granucci come revisore unico: andrà a sostituire il collegio di tre revisori dei conti, per un risparmio che si aggira intorno ai novemila euro all’anno.

Alla conferenza sono presenti anche Daniele Stortoni e Beatrice Magnolfi di Fondazione Toscana Spettacolo: nelle parole della presidente c’è l’orgoglio per questa stagione, frutto del terzo anno di programmazione condivisa. Ci tiene anche a sottolineare i prezzi bassi per sette spettacoli di grande valore, che vanno a comporre un cartellone colto e popolare allo stesso tempo e di cui FTS va molto fiera.

L’ultimo punto di forza, a cui Tarabella tiene particolarmente, è l’impegno con i giovani. Il Giglio è l’unico teatro italiano che si occupa, dal punto di vista produttivo, di tutta la filiera: tra Lucca Junior Opera, LTL Opera Studio e il repertorio dei grandi nomi, con le sue iniziative riesce a coinvolgere cantanti, musicisti e pubblico di tutte le età. Ma, soprattutto, nella sala lucchese c’è un tasso di presenza under 30 che si è stabilizzato intorno al 35-38%, con addirittura 39 abbonati under 14. Non contenti, con la collaborazione di Unicoop Firenze e FTS nascerà una community di giovani a cui saranno riservati biglietti gratuiti, laboratori e incontri in cambio di una promozione basata sui social network e sul passaparola.

Terminati gli interventi, la conferenza stampa è velocemente chiusa dal sindaco, prima che i giornalisti possano fare delle domande. Facile usare la scusa del caldo per chiudere in fretta dopo aver fatto il grande show. Proprio perché è così caldo, a cosa serve convocare la stampa in una sala senza aria condizionata, se poi l’unica aggiunta a un semplice comunicato stampa è una performance che tutti si sarebbero volentieri risparmiati? Suvvia: non siamo nemmeno in campagna elettorale…

Teatro del Giglio, interno

l'Arlecchino
È un semplicione balordo, un servitore furfante, sempre allegro. Ma guarda che cosa si nasconde dietro la maschera! Un mago potente, un incantatore, uno stregone. Di più: egli è il rappresentante delle forze infernali.

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