In caso di pericolo, spaccare il palcoscenico

Sguardazzo/recensione di "EXIT. A Hamlet fantasy"

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Cosa: EXIT. A Hamlet fantasy
Chi: Charlotte Wilde, Michael Vogel, Frank Soehnle
Dove: Lucca, Teatro del Giglio
Quando: 18/09/2019
Per quanto: 55 minuti

Il suono della chitarra elettrica di Charlotte Wilde, seduta sulla destra della scena, segna l’inizio dello spettacolo. La musicista suona dal vivo, accompagnando l’azione dei pupazzi creati e plasmati dall’attore Michael Vogel, altra metà del duo tedesco Wilde&Vogel Figurentheater, che porta in giro Exit. A Hamlet Fantasy dal 1997.

Proposto all’interno di Altre visioni, rassegna di teatro internazionale d’autore promossa dalla storica compagnia Teatro Del Carretto, lo spettacolo arriva a Lucca e si cimenta in una sfida con uno spazio all’italiana. Infatti, per stessa ammissione di Vogel, il lavoro è pensato per luoghi più raccolti e intimi, che possano contenere meglio l’atmosfera onirica e grottesca ricreata dai due artisti.

Ci troviamo davanti a una struttura bassa e quadrata, inclinata, fatta di tavoloni, come una sorta di grande pallet, dentro al quale spesso si infila Vogel, che sparisce per riemergere con le proprie creature. La scenografia, così costruita, ricorda un palcoscenico scassato, con i suoi listoni sconnessi di legno, dai fori dei quali i pupazzi vengono tirati su e animati, ora tramite fili ora tramite l’utilizzo delle mani.

Lo spettacolo di marionette si svolge al di fuori dello spazio classicamente dedicato ai pupazzi. Il burattinaio/marionettista non è nascosto agli occhi del pubblico: si muove da solo nella gestione delle proprie creature, talvolta rivestendo egli stesso il ruolo di Amleto, talvolta evocando i personaggi del dramma di Shakespeare, rappresentato in lingua inglese e tedesca. L’artista riesce a lasciare ai propri fantocci lo spazio per diventare i protagonisti dell’azione: proprio in questo sta la sua maestria, nella capacità di rendere vivi i burattini facendo dimenticare al pubblico, per qualche attimo, che è lui stesso l’artefice dell’intero movimento scenico.

La rilettura di Amleto è dunque affidata al tramite dei pupazzi cenciosi e polverosi, costruiti con materiali diversi (stoffa, lana, legno), assemblati in modo tale da conferire a ciascuno caratteristiche proprie, accentuando i tratti somatici, le espressioni facciali o le dimensioni delle mani e della testa. Il ricorso ai puppets non stravolge la struttura drammatica, tanto più che Wilde&Vogel riescono a ben destreggiarsi nell’alternanza di momenti tragici a momenti in cui, invece, prevale una lettura più comica del dettato originale.

Gli atti di Amleto sono riconoscibili nonostante la libera gestione del materiale drammatico da parte della compagnia. Lo spettatore che non parli né inglese né tedesco (in quest’ultima lingua sono presenti sporadici e brevi inserti) riesce a orientarsi giacché le intenzioni dei personaggi e i loro sentimenti sono espressi senza tentennamenti dalla perizia manuale e tecnica.

Assistendo a un lavoro svolto in uno spazio molto ampio e portato avanti da un solo uomo alle prese con la gestione e l’organizzazione di tanti oggetti, il rischio che si perda qualcosa è sempre dietro l’angolo. Il pericolo, però, viene solo sfiorato: infatti, i momenti in cui si ha la sensazione di assistere a uno stallo nella differenziazione dei passaggi tra una scena e l’altra, si rivelano pause necessarie a Vogel per proseguire nella performance. L’artista mantiene ritmo e presenza, recuperando ogni volta le fila, e non solo delle marionette, mettendosi al servizio del dramma che racconta e delle stesse creature che, con il suo corpo, la sua voce, il suo canto, prendono vita a loro volta.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... Un album sarebbe... "Two Hands" dei Big Thief

Locandina dello spettacolo



Titolo: EXIT. A Hamlet fantasy

burattini e drammaturgia Michael Vogel
musica dal vivo Charlotte Wilde
regia Frank Soehnle


Uno spettacolo di fama mondiale premiato in diversi festival internazionali. Il fenomeno "Amleto" e il testo di Shakespeare costituiscono la base di questo collage teatrale per un burattinaio e un musicista. I personaggi, distorti in figure grottesche, scavano come ricordi dal palcoscenico. Spinti dai suoni di una chitarra elettrica, Claudio e Gertrude, Amleto e Ofelia, becchino e attore giocano di nuovo il loro gioco. Frammenti di parole e dialoghi in tedesco e inglese si mescolano con musica antica e nuova. Burattini tra punk e poesia! Wilde & Vogel Figurentheater è stata fondata nel 1997 dal burattinaio Michael Vogel (laureato al Dipartimento di Puppetry di Stoccarda) e dalla musicista Charlotte Wilde. Nel 2003 Wilde & Vogel hanno co-fondato la Lindenfels Westflügel di Lipsia, dove organizzano eventi e lavorano come direttori artistici. I loro spettacoli hanno girato il mondo, toccando oltre 30 paesi diversi in Europa, America e Asia.

Elena Corotti
Nata nel '92, si è laureata a Pisa in Italianistica e il suo sogno è vivere di rendita circondata da procioni. Nell'attesa: insegna a scuola, legge libri, fa cose, vede gente e spettacoli teatrali. Talvolta coltiva ipocondria prerefrigerando semi sottovuoto.