Capriole tra i rifiuti: le barbone danzanti di Francesca La Cava

Sguardazzo/recensione di "Garbage Girls"

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Cosa: Garbage Girls
Chi: Francesca La Cava
Dove: Siena, Teatro dei Rinnovati
Quando: 28/04/2015
Per quanto: 60 minuti

È un quadro d’ambiente lo spettacolo che il Gruppo e-Motion porta in scena al Teatro dei Rinnovati di Siena. Sul palco, una discarica in continuo mutamento, in un altrove che potrebbe collocarsi dietro l’angolo di casa nostra: dopotutto, noi italiani abbiamo guadagnato recente notorietà internazionale anche grazie all’inadeguata gestione dell’immondizia, e, nonostante oggi i comuni virtuosi si stiano progressivamente moltiplicando, il problema è tutt’altro che risolto. Qui, però, non si parla (solo) di rifiuti inanimati: la ricerca di Francesca La Cava nel suo Garbage Girls riguarda più le girls che il garbage, e si concentra sul concetto di rifiuto umano; su quelle presenze, cioè, scomode ai più, che vivono (di certo non necessariamente per propria scelta) ai margini della società e cui – pensiamo agli immigrati nordafricani – viene sportivamente attribuito ogni genere di colpa.

garbagegirls2Nonostante il tema prescelto, il lavoro appare scevro da intenti di denuncia sociale e la compagnia abruzzese muove dal sopracitato contesto di disagio e di emarginazione per astrarsi, portando in scena un universo parallelo dove la condizione di outsider permette una vita più libera e più vera, fuori dalle regole e dalle convenzioni. Regine incontrastate di questo mondo dominato dal caos (reale: buona parte del palcoscenico è ricoperta da oggetti sparsi alla rinfusa), tre giovani donne, compagne di strada e di vita, a rivelare al pubblico lo squarcio di una quotidianità fatta di avventure, litigi, esperimenti, ricerche. Vestono strampalate, sciorinando eccentrici abbinamenti in cui si associano con naturalezza pigiami quadrettati a vivaci abiti floreali; barbone, ma anche bambine che giocano a travestirsi nella loro confusionaria cameretta, in cui ogni oggetto è un potenziale trastullo. Un grande tino nero è continua fonte di risorse: elettrodomestici, scarpe spaiate, teli di plastica che, nelle mani delle interpreti, assumono nuova vita. Tutto è concesso, dai concerti con un trapano elettrico alle acrobazie ai dialoghi con un kitschissimo barboncino giocattolo che cammina e abbaia trascinato al guinzaglio.

Le coreografie sono informate da interessanti ricerche linguistiche nell’espressione dei caratteri e dei diversi temperamenti, e le relazioni che si creano emergono come istintuali e primordiali. La partitura fisica, pur complessa e dinamica, non sfocia mai nell’ostentazione gratuita delle capacità atletiche delle brave interpreti, rimanendo vera espressione della natura dei personaggi, che saltano, rotolano, si mettono alla prova: come nell’assolo di Angela Valeria Russo, quando la performer, calzando un decolté a un unico piede, sfida la gravità cimentandosi in impressionanti equilibrismi.

garbagegirls4Ai momenti di agitazione si alternano fasi di stasi e introspezione, in cui la solitudine si impone come inevitabile momento di passaggio. Ma è, infine, una risata collettiva a chiudere lo spettacolo, con le interpreti che riprendono il loro gioco di bambine correndo fuori scena, in una sostanziale celebrazione di quell’energia e di quella spontaneità che caratterizzano un’esistenza vissuta, sì, fuori dagli schemi, ma, forse proprio per questo, più vera e concreta.

Un’allegria che, rispetto al soggetto trattato, rischia di rappresentare un’autentica licenza poetica e allontanare ancor più la finzione dal suo corrispettivo reale, per relegarla nel campo dei passatempi; seppur tra quelli piacevoli e ben confezionati.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... uno strumento musicale sarebbe... un flauto traverso

Locandina dello spettacolo



Titolo: Garbage Girls

regia e coreografia Francesca La Cava
musiche originali Federico e Lorenzo Fiume [Resiliens]
interpreti Corinna Anastasio, Francesca La Cava, Angela Valeria Russo
collaborazione artistica Corinna Anastasio
scene e disegno luci Stefano Pirandello
costumi Francesca La Cava
video Luca Antonetti, Giovanni Sfarra

produzione Gruppo e-Motion
in coproduzione Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”
Residenza Artisti per il Matta nell’ambito del progetto Corpografie
realizzata con il contributo di Ministero per I Beni e le Attività Culturali, della Regione
Abruzzo e del Comune di L’Aquila


Garbage Girls è un viaggio poetico tra i rifiuti, tra immanente e trascendente, tra coloro che sono costretti a vivere "nella desolazione, testimoni della crudeltà della vita e dei suoi mille misteri". È la storia poetica di donne che si "muovono" come se la strada fosse "il teatro della vita" fatto di scenografie e suoni che riproducono il vero attraverso il falso, il reale attraverso il sogno, la crudezza attraverso la poesia. La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che stendono la storia nella quale gli interpreti si lasciano costruire addosso e costruiscono una serie di situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendentale, riscoprendo gli spazi nascosti della mente. Disagio, marginalità e devianza caratterizzano il conflitto di queste donne alla ricerca della loro identità, superando le barriere sociali imposte dalla collettività.  

Anna Solinas
Sulla soglia dei 30, si interessa di teatro e danza contemporanea, che frequenta da interprete oltre che da spettatrice. Pecca d'ingenuità, nutrendo un'ingiustificabile fiducia nel genere umano: per porvi rimedio, ha iniziato a cimentarsi nella critica. Prendendoci gusto.