Ascesa e caduta di un Riccardo contemporaneo

Sguardazzo/recensione di "Riccardo alla terza"

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Cosa: Riccardo alla terza
Chi: Andrea Gambuzza
Dove: Firenze, Circolo Teatro del Sale
Quando: 13/05/2015
Per quanto: 60 minuti

Andrea Gambuzza recita, balla, corre, si dispera, commenta con cinismo, sbraita, dialoga con presenze immaginarie. Il monologo dell’eclettico attore-autore del livornese Orto degli ananassi, presentato a coda di un pantagruelico banchetto nella pittoresca sede del Teatro del Sale, non si accontenta certo di ridursi a mera appendice ornamentale di una serata all’insegna dei piaceri del palato; riesce, anzi, a catturare l’attenzione degli avventori attraverso un racconto dai ritmi vivaci e incalzanti, segnato dall’energia trascinante del suo poliedrico interprete.

Il testo di riferimento di questa singolare pièce è lo shakespeariano Riccardo III, qui proposto attraverso una rilettura in chiave contemporanea che trae giustificazione dalla similitudine che l’autore – sempre Gambuzza –  evidenzia tra i personaggi del testo originario e quelli dell’odierna politica e dei suoi inquietanti dietro le quinte fatti di corruzione, interessi personali, elaborati sotterfugi: un quadro inclemente dove nessuno sembra salvarsi.

10 Andrea Gambuzza, Riccardo alla Terza (ph Chiara Nicolosi)Il lavoro attoriale è complesso. L’interprete, affidandosi alle proprie doti di trasformista, muta continuamente postura fisica e inflessione vocale, sostenuto da accessori bislacchi e abiti dalla funzione metonimica nella rappresentazione dei vari personaggi. Ad aumentare la difficoltà performativa, le frequenti interazioni con una composita trama sonora fatta sia da voci preregistrate, con cui interagire dialogicamente, sia da inserti musicali, tormentoni o cult del rock più o meno datati dall’immediata riconoscibilità, che contribuiscono a dare alla messinscena un tocco decisamente pop.

La forza scenica e l’energia debordante strappano il riso, catturano l’interesse, danno consistenza palpabile alle presenze che si succedono in scena, ciascuna nella sua perfetta caratterizzazione. Con disinvoltura, l’interprete passa da un personaggio all’altro, proponendo una narrazione polifonica dagli innumerevoli punti di vista che passa in rassegna caratteri dalla dubbia moralità: c’è il magnaccia cocainomane costantemente al telefono con la squillo o il potente di turno, l’infida transessuale ricattatrice, la vecchia bigotta romanaccia sfegatata fan del nuovo re (lo slogan «Meno male che Riccardo c’è» ci suona, in qualche modo, familiare). Infine, ovviamente, Riccardo stesso: dai difficili dialoghi giovanili con la madre e i fratelli al disperato vaneggiamento che si conclude con la morte, al termine di una lotta all’ultimo sangue ingaggiata contro i tanti fantasmi che lo perseguitano.

Oltre all’esecuzione, del tutto degna di nota è l’operazione di riscrittura drammaturgica compiuta, che trova un senso nel ricercare lo spirito del testo originario – qui completamente trasfigurato, se non per i pochi ma significativi brani rubati alle riflessioni monologiche del protagonista shakespeariano – attraverso il suo superamento; una volta assunto che il contenuto di un’opera non si limita al testo scritto, ma sia da considerarsi strettamente connesso alle circostanze storiche, sociali e culturali in cui tale testo è stato redatto, occorre ammettere che agire (anche) in questo modo non può che tentar di rendergli giustizia. Un plauso, quindi, anche al Gambuzza autore, per questa pungente rielaborazione in cui testo e con-testo sono le due parti di un’unica, stravagante medaglia.

06 Andrea Gambuzza, Riccardo alla Terza (ph Chiara Nicolosi)

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una malattia sarebbe... un disturbo dissociativo dell'identità

Locandina dello spettacolo



Titolo: Riccardo alla terza

di e con Andrea Gambuzza
scene Francesco Ghisu
disegno luci Luca Carnevale
foto e grafica Francesca Nicolosi
organizzazione Razmataz


I temi principali, la materia emotiva di cui si tratta sono l’ossessione del potere, la seduzione del male, il bisogno di conferme e la capacità di manipolare  per controllare o danneggiare gli altri a proprio vantaggio: cosa di più attuale? Il Riccardo III di Andrea Gambuzza, infatti, è riletto in chiave contemporanea: il portatore di tragedia è anche portatore di comicità, il suo dittatore è quanto mai attualizzato. “Menomale che Riccardo c’è” … Andrea Gambuzza cambiando abito si cala in quattro affascinantissimi personaggi, che dialogano con il dittatore, questo dà un tono leggero ed acuto e consapevole alla pièce che non sembra più un monologo ma diventa uno spettacolo pieno di colpi di scena e ritmo.. Lo spettacolo è geniale, stupisce e lascia un bel sorriso sulle labbra, è qualcosa di nuovo, di sperimentale e allo stesso tempo semplice comprensibile ed emozionante.

Anna Solinas
Sulla soglia dei 30, si interessa di teatro e danza contemporanea, che frequenta da interprete oltre che da spettatrice. Pecca d'ingenuità, nutrendo un'ingiustificabile fiducia nel genere umano: per porvi rimedio, ha iniziato a cimentarsi nella critica. Prendendoci gusto.