Donna del popolo vs. Uomo di cultura: KO in tre round

Sguardazzo/recensione di "Versilia: imprenditoria, arte, attualità"

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Cosa: Versilia: imprenditoria, arte, attualità
Chi: Daniela Santanché, Alberto Veronesi
Dove: Marina di Pietrasanta (LU), La Versiliana
Quando: 15/08/2015
Per quanto: 60 minuti

«Mai discutere con uno stupido: ti porta al suo livello e ti batte con l’esperienza». Il povero Alberto Veronesi,  presidente della Fondazione Festival Puccini, ha imparato lo scorso 15 agosto, durante un surreale dibattito con Daniela Santanché, quanto sia vero questo consiglio, spesso attribuito a Woody Allen.

L’incontro-scontro è andato in scena al Caffè della Versiliana durante un dibattito (per noi, da ora: spettacolo) intitolato Versilia: imprenditoria, arte, attualità. Di imprenditoria e arte, nemmeno la traccia. Dopo la prima domanda sull’infanzia dei due ospiti (no, non moderava il buon Gigi Marzullo) il tema dominante è stato l’attualità. Daniela Santanché e ci informa che stiamo «subendo un’invasione» e che siamo al centro di una «guerra subdola e per questo pericolosa». L’Italia sta diventando una discarica a cielo aperto, con l’ISIS che ci attacca dalla «costa subsahariana» (ovunque essa sia). Applausi e ovazioni a scena aperta.

Alberto-Veronesi.jpgIl Maestro interviene timidamente: «Come fai a tirarli fuori? Mica puoi abbatterli questi barconi?». Se all’inizio si danno amichevolmente del tu, man mano che si va avanti Veronesi diventa l’agnello sacrificale della grande performance della parlamentare di Forza Italia che risponde prontamente e con aggressività. «Gli immigrati, visti in un’altra ottica, possono essere anche una risorsa»; continua a scavarsi la fossa il Maestro. Viene anche accusato di non essere abbastanza orgoglioso di essere italiano, perché elogia le esperienze che vive all’estero, e soprattutto in Cina. Veronesi cerca goffamente di far notare le qualità dei cinesi, portando come esempio un treno, puntualissimo, che in 8 minuti percorre 60 km. Treni e puntualità? Il colpo di genio di Santanché è prevedibile: «Qui in Italia Mussolini ha costruito una linea ferroviaria pazzesca». Veronesi incassa il colpo, cerca di obiettare che se un imprenditore cinese investe in Italia non può avere la cittadinanza se non dimostra di stare sul suolo nazionale per almeno sei mesi. Non si capisce bene cosa voglia sostenere il Maestro (probabilmente la difficoltà per gli imprenditori esteri di investire in Italia), ma Santanché ha la gioia negli occhi per la facilità di controbattere.

Santanch--.jpgIl conduttore, David De Filippi, non interviene mai per riportare la discussione nel tema dichiarato e lascia che l’onorevole si ripeta nel populismo e nel razzismo. In un partito ormai senza orizzonti, Santanché gioca in solitaria, rincorrendo l’elettorato attirato da Grillo e da Salvini, con una narrazione etnocentrica che – a onor del vero – portava avanti da prima dell’arrivo in scena dei due nuovi protagonisti. Il suo avversario (che avversario non avrebbe dovuto essere, dati i temi del dibattito) prova a opporre il suo punto di vista, ma non è altrattanto preparato, né sugli argomenti né, tantomeno, dialetticamente.

Il colpo finale arriva intorno alle 19.30, per il definitivo knock out del direttore d’orchestra. «Io sono una donna del popolo, lei è un uomo di cultura: ma non lo vede che questi vengono a stuprare le nostre donne e a rubare nelle nostre case?». Chapeau! La donna del popolo (ma con un De Chirico sul caminetto e una piscina rivestita in madreperla) ha vinto senza lasciare feriti sul campo.
Imperdibile il commento in chiusura di uno spettatore all’uscita dal parco pietrasantino: «Bello, è stata una bella ora: sembrava di stare davanti alla televisione».

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... una partita di calcio sarebbe... Brasile-Germania 1-7

Locandina dello spettacolo



Titolo: Versilia: imprenditoria, arte, attualità

Incontro pubblico
con Daniela Santanchè (parlamentare di Forza Italia) e Alberto Veronesi (Presidente Fondazione Festival Pucciniano)
conduce David De Filippi


Andrea Balestri
Non è il Pinocchio di Comencini. Apparentemente giovane, studia teatro (non solo) musicale tra Pisa e Roma. Serie tv, pulizie e viaggi in treno occupano il resto della sua vita. Archivia i ricordi in congelatore e si lava i capelli tutti i giorni.