Alzi la mano chi non ha visto la merda

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Com’è strana la società teatrale! (e la mente umana, a fortiori).
Capita, infatti, che onesti e dotati teatranti vivano (o sopravvivano) nell’incertezza e nella sofferenza, galleggiando nel periglioso oceano produttivo e distributivo italiano, costretti a pietire una residenza prefestivaliera pur di farsi conoscere.
E capita altresì che una coppia di furbastri, avendo scritto uno (uno!) spettacolino scandalosetto, con un titolo volgaruccio quanto banale e un’attrice nuda in scena (mammamia che novità!), riescano in tre anni ad accumulare centinaia di repliche (in Italia, in Inghilterra, in Svizzera, in Danimarca, in Germania, in Lituania, in Brasile, in Spagna, in Repubblica Ceca), a pubblicare un libro, a farsi premiare e convocare dappertutto, a farsi recensire con invariabile entusiasmo da chiunque (fuorché da noi, ce ne guardiamo bene).

Vabbé, che sarà mai? Io, che sono Arlecchino, non casco dal pero, e so che “saperci fare” è assai diverso da “saper fare” (a buon intenditor…).
Ma, pur essendo rotto a tutto (e talvolta tutto rotto), ancora mi stupisco come fossi un verginello quando i furbastri hanno pure il coraggio di dirsi ostacolati, di dichiararsi vittime della censura e del bigottismo, di lanciare strali contro la cultura italiana abbracciando quella straniera (che li ha accolti a braccia aperte, pare, ma non abbastanza da tenerli con sé).

Eccoli dunque comunicare le ultime (?) date della propria tournée con le seguenti parole: “Nonostante il boicottaggio e la patetica censura, si apre il nuovo (forse ultimo) tour in Italia”.
Parole cui segue, spudoratamente e con un furore reclamistico che farebbe invidia al più assillante operatore telefonico, una lista di contatti e links e numeri di telefono e consigli per gli acquisti e infine tutte le date del loro tour mondiale.

Che altro dire?
Ah già, il titolo dello spettacolo.
Non s’era capito?
LA MERDA
di Cristian Ceresoli
, con Silvia Gallerano

Silvia-Gallerano-_-La-Merda-_-Photo-2-by-Valeria-Tomasulo-_-WEB
[L’immagine di apertura ritrae l’opera di Paul McCarthy, Complex Shit, del 2008, collocata al Zentrum Paul Klee di  Berna, Svizzera]

l'Arlecchino
È un semplicione balordo, un servitore furfante, sempre allegro. Ma guarda che cosa si nasconde dietro la maschera! Un mago potente, un incantatore, uno stregone. Di più: egli è il rappresentante delle forze infernali.

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