La settimana a teatro: 26 aprile-1 maggio

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Si torna in postazione, per una settimana corta, in un momento declinante delle stagioni sceniche. Nondimeno, siamo “sul pezzo” e, dunque, di seguito le nostre dritte teatrali per i giorni a venire, ricordandovi, a mo’ di mantra, che il nostro Calendazzo è bello, esaustivo e frutto di un lavoro davvero certosino. Quindi… consultatelo.

Sino a mercoledì − Pinter a Buti

daddi-marconcini-2Di Dario Marconcini e del suo prolungato studio di Harold Pinter abbiamo più volte detto in questa stagione, talvolta citandolo come contro-esempio positivo. Di certo, saperlo di nuovo alle prese col drammaturgo britannico (dopo la bella trilogia completata circa un anno fa) è una buona notizia. Il nostro Giacomo Verde ha già veduta (dicendocene benissimo) questa piccola antologia dal titolo Pinter/Beckett – Prova d’autore, a unire cinque piccoli testi del drammaturgo londinese (Notte, MonologoIl Nuovo Ordine del MondoVoci nel TunnelConferenza Stampa) cui s’aggiunge Catastrofe, testo che Beckett scrisse per Vaclav Havel e di cui Pinter fu interprete e regista. In scena con Marconcini, la “solita” Giovanna Daddi, Emanuele Carucci Viterbi e Mario Matteoli. Da vedere (ne siano garanti le recensioni già pubblicate sui Pinter butesi, firmati da Francesca Cecconi e Carlo Titomanlio), ma resta soltanto sino a domani sera (mercoledì 27).

Mercoledì e giovedì − Risate e poesia in provincia di Lucca

Giobbe-Covatta-La-commediola-Nepi80573Passato dalle nostre parti di recente, con la commedia Matti da slegare (qui la nostra non troppo entusiasta recensione), Giobbe Covatta torna in scena, questa volta da solo; al Teatro dell’Olivo di Camaiore, infatti, il barbuto comico napoletano porta quello che immaginiamo essere un lavoro nelle proprie corde: a partire dal titolo, La divina commediola è dichiato l’intento parodico nella presentazione dell’apocrifo testo dantesco riscritto dal presunto Ciro Alighieri. Difficilmente vedremo, ma non ci spiacerebbe leggerne, anche perché, in fatto di tempi e graffio, Covatta era e resta un purosangue.
salvatoriDi tutt’altro tenore, la proposta di Artè, rinnovato spazio in quel di Capannori che da un paio di mesi sta cercando di ritagliarsi un ruolo e creare un proprio pubblico in una zona tutt’altro che facile come la piana di Lucca: arriva dalla Versilia Elisabetta Salvatori, che racconta, a modo suo, la vita di un grande poeta, Dino Campana. Lo spettacolo s’intitola Viola – La vita di Dino Campana, e al fianco dell’attrice prevede la presenza di Matteo Ceramelli al violino. Ci saremo e ve lo racconteremo.

Sabato 30 − Scimone/Sframeli a Rosignano Solvay

amore scimone sframeliAppuntamento (quasi) imperdibile a sud di Livorno, lungo le bianche rive di Rosignano, al Teatro Solvay: arriva la premiata (è proprio il caso di dirlo) coppia formata da Spiro ScimoneFrancesco Sframeli, con lo spettacolo Amore, testo del primo, regia del secondo. Si tratta dell’ottava commedia di Scimone, la quarta diretta da Francesco Sframeli (dopo La Busta, Pali e Giù): in scena, due strane coppie, il vecchietto e la vecchietta affiancati dal comandante e il pompiere. Non hanno nome. Si muovono tra tombe, in un cimitero dal tempo sospeso. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna. Vorremmo vedere, ma delegheremo e cercheremo di parlarvene.

Oltre confine – Firenze

L'uomo e le cose, Archivio Zeta (2014)Qualcosa (ancora) si muove dalle parti di Firenze: mercoledì sera, la stagione del Teatro Cantiere Florida trova ospitalità alla Limonaia di Villa Strozzi, per proporre L’uomo e le cose, spettacolo diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti. Debuttato nel 2014 in occasione delle commemorazioni per settantesimo anniversario degli eccidi di Monte Sole, L’uomo e le cose ci poeta “oltre le macerie” sino “alle ceneri, alla chirurgica e demonica violenza intellettuale dell’uomo sull’uomo”. Nelle intenzioni dei suoi autori, si tratta di una “meditazione lucidissima sulla barbarie in atto, sulla violenza che regola i rapporti, una diagnosi spietata della nostra tecnocrazia, della nostra discarica morale e materiale”. Non solo: due giorni più tardi, venerdì sabato, lo stesso ensemble artistico presenta Edipo re, allestimento sofocleo che rappresenta una riflessione sulla sopraffazione e la volontà di sapere, nel serrato confronto tra antichità e contemporaneo. Proveremo a parlarvene.
Controra Favino - foto Filippo ManziniNel frattempo, la settimana passata vi è stato un debutto nazionale alla Pergola di Firenze: l’apprezzato Pierfrancesco Favino ha firmato, assieme a Paolo Sassanelli, una riscrittura cechoviana di Le tre sorelle, intitolata La controra. Il cast è composito (Lunetta Savino, Fabrizia Sacchi, Paola Michelini, Anna Ferzetti, Antonella Lori, Pierfrancesco Favino, Bruno Armando, Guido Caprino, Totò Onnis, Francesco De Vito, Renato Marchetti, Teodosio Barresi, Gianluca Bazzoli, Domenico Pinelli), le dimensioni quelle dello spettacolone. Abbiamo già apprezzato Favino in scena (ricordiamo il godibilissimo Servo per due recensito dalla nostra e già citata Francesca Cecconi in epoca pre-arlecchina), per cui salutiamo la notizia con curiosità, interesse e speranza di saperne di più. La colonna fiorentina della rivista potrebbe intervenire. E pure voi, avete tempo sino a domenica 1 maggio.

Anche per questa volta, è tutto. Buon Primo Maggio, in ogni caso.

W il Primo Maggio

 

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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