La follia di Lucia senza rosso scarlatto

Sguardazzo/recensione di "Lucia di Lammermoor"

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Cosa: Lucia di Lammermoor
Chi: Gaetano Donizetti, Damiano Michieletto, Gianandrea Noseda, Elena Mosuc
Dove: Torino, Teatro Regio
Quando: 21/05/2016
Per quanto: 170 minuti

S’inizia in perfetto orario al Teatro Regio di Torino per la penultima recita della donizettiana Lucia di Lammermoor (libretto di Salvatore Cammarano, tratto dal romanzo di Walter Scott The bride of Lammermoor), con l’innovativa regia di Damiano Michieletto e allestimento di Opernhaus Zürich, una novità per il pubblico italiano. La vicenda è ambientata in Scozia, nel giardino di un castello (almeno così dovrebbe essere), ma sulla scena veniamo sorpresi da una sorta di paesaggio post industriale o post bellico in assoluto degrado. Un imponente edificio di vetro si staglia inclinato e ci lascia intravedere gli interni senza arredi, tutto  illuminato dalla freddezza dei neon. I personaggi (alcuni con divise militari da SS e altri con abiti anni Quaranta) sin dalle prime battute creano un clima angoscioso mentre  lo squallido paesaggio (che resta invariato durante l’opera) contribuisce a straniare lo spettatore tenendolo forse troppo lontano dalle passioni d’amore e di potere della vicenda.

lucia-di-lammermoor-michieletto-ph-ramella-gianneseEnrico (il baritono Simone Del Savio) scopre la storia d’amore tra Lucia (il soprano Elena Mosuc), sua sorella, ed Edgardo (Giorgio Berrugi, tenore), suo rivale politico, mentre avrebbe auspicato un matrimonio di convenienza con Lord Arturo (il tenore Francesco Marsiglia) per risollevare le sorti famigliari. Il desiderio di potere e la vendetta finiscono col prevaricare sulla storia d’amore, e la donna è assolutamente schiacciata e controllata, senza possibilità di scelta. Alla gotica e cadente fontana della Sirena (rappresentata con un solo secchio di latta) vi è la visione del fantasma di una fanciulla, in grazioso abito anni Cinquanta da passeggiata pomeridiana. Ella vorrebbe essere il simbolo della sconfitta e del presagio di morte per la protagonista, perchè presente sulla scena fino all’epilogo, ma girovaga serenamente stridendo con i biechi intenti dei personaggi. L’impeccabile esibizione canora degli interpreti (unico neo la voce sin troppo sottile di Arturo) è sottolineata dalla direzione orchestrale (in puro stile romantico) di Gianandrea Noseda e dagli imponenti cori. La follia di Lucia si manifesta con tutto il suo nefasto tormento in vocalizzi che imitano il timbro e l’armonia indefinita della glassarmonica (gioiello dell’organico orchestrale) voluto in luogo del consueto flauto, proprio come al San Carlo di Napoli nel 1835.

Lucia Lammermoor Micheletto (sito regio torino) 01Peccato che la tragicità dell’epilogo, con l’uccisione dello sposo (senza l’eclatante traccia di sangue sull’abito bianco) e  il suicidio ad effetto quasi cinematografico di Lucia che si lancia da una trave metallica tra i numerosi personaggi presenti sulla scena, non convinca. I personaggi sembrano andare ognuno per la propria strada in un muro di incomunicabilità e gli eventi non riescono a raggiungere l’apice dei sentimenti di cui dovrebbero essere naturale conseguenza. La trasposizione temporalmente indefinita di questo allestimento e  gli accorgimenti registici hanno conferito un tocco di universalità al dramma, ma hanno anche creato una lucida determinazione dell’uomo, oscurando a tratti  la musica e il bel canto dell’Ottocento. Una rielaborazione non proprio fedele che però il pubblico ha gradito con calorosi applausi.

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VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un dipinto sarebbe... Young Lady with Gloves di Tamara de Lempicka

Locandina dello spettacolo



Titolo: Lucia di Lammermoor

Lucia di Lammermoor
dramma tragico in due parti [tre atti]
libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott
musica di Gaetano Donizetti

Personaggi e interpreti
Miss Lucia, sorella di Enrico Ashton: Elena Mosuc (soprano)
Sir Edgardo di Ravenswood: Giorgio Berrugi (tenore)
Lord Enrico Ashton: Gabriele Viviani (baritono)
educatore e confidente di Lucia: Mirco Palazzi (basso)
Lord Arturo Bucklaw: Francesco Marsiglia (tenore)
Alisa, damigella di Lucia: Daniela Valdenassi (mezzosoprano)
Maria de Lourdes: Rodrigues Martins
Normanno, capo degli armigeri di Ravenswood: Luca Casalin (tenore)

Direttore d’orchestra Gianandrea Noseda
Regia Damiano Michieletto, ripresa da Roberto Pizzuto
Scene Paolo Fantin
Costumi Carla Teti
Luci Martin Gebhardt riprese da Alessandro Carletti
Assistente ai costumi Alessio Rosati
Maestro del coro Claudio Fenoglio

Orchestra e Coro Teatro Regio Torino
Allestimento Opernhaus Zürich


Maria Feliciano
Docente di musica e discente in discipline dello spettacolo, ha un passato da pianista, moglie e madre di cui si sta, progressivamente, sbarazzando. Lo fa andando a teatro, scrivendone e, talvolta, cucinando per oltre dieci persone.