A piedi scalzi a casa del panda

Sguardazzo/recensione di "La casa del panda"

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Cosa: La casa del panda
Chi: TPO/Teatro di Piazza e d'Occasione
Dove: Cascina (PI), La Città del Teatro/Politeama
Quando: 11/11/2018
Per quanto: 60 minuti

La casa del panda è la Cina, e la Cina è la sua antichissima tradizione e il suo stare nella modernità, con sembianza altra dall’occidente. Il TPO/Teatro di Piazza e d’Occasione ne parla ai bambini senza nemmeno una parola, con le grandi e coloratissime immagini interattive sua firma e richiamo, un corposo tappeto sonoro sapientemente tessuto e due danzatori (lui e lei) in abiti bianchi, dal taglio astratto eppure inequivocabilmente cinese.

C’è una breve introduzione, parlata, al lavoro: serve bene ai genitori e ai bambini (dai quattro anni in su) che assisteranno allo spettacolo. Questa sera si fa un grande viaggio, nelle storie della millenaria tradizione cinese: si attraversano le foreste di bambù, si racconta della principessa che scoprì il filo di seta svolgendo un bozzolo caduto nella sua tazza di tè, si combatte il tremendo drago che ogni anno chiede un bambino per sé, si salta con i conigli sulla luna e si entra nel grande ciclo dei Cinque Elementi che creano e perpetuano l’universo. Sono legno, fuoco, terra, metallo e acqua: ciascuno si trasforma nel successivo, e la vita si genera.

Iniziano dunque le avventure dei due protagonisti, che zaino in spalla raggiungono la Cina, attraversando proiezioni di itinerari e francobolli, fino alla meta. Poi, per quadri successivi, ecco le storie. Sul fondale nero, due grandi dischi bianchi, quattro pallini e una coppia di strisce verticali: accolgono le proiezioni, diventano pancia e muso sorridente del panda, membrane infuocate da colpire nella lotta al drago, petali di fiori e canneti, lembi di seta al vento, lune e fuochi d’artificio, forme e colori brillanti di lacca o traslucidi di luce naturale.

La materia sonora è cangiante tra il suono d’ambiente (gli uccellini, il vento), la densità calda e vibrante degli strumenti della tradizione d’oriente (gong, flauti), le melodie del Sol levante e i ritmi irresistibili di percussioni quasi da strada urbana. La danza si costruisce tra gesto narrativo e arti marziali, dosando acrobazia circense e delicatezza classica. Ed è un bel vedere e sentire, un uso del corpo adulto che ha senso, che parla, racconta e coinvolge: un’offerta di linguaggio prezioso a bambini d’età prescolare, invitandoli ad avvertire prepotente il bisogno di usare il corpo, muovendolo, riconoscendosi nei gesti appropriati di chi sa trasmettere la saggezza dei significati.

Cerniera tra un quadro e l’altro – cifra stilistica irrinunciabile per il TPO – la diretta partecipazione dei bambini, in scena grazie alla guida incoraggiante e mai invadente dei due danzatori. Il palcoscenico si ricopre di immagini proiettate da giocare coi piedi: appaiono ponti di bambù da percorrere in equilibrio, mostri da pesticciare, aquiloni, petali tra la neve e conigli da liberare… decine di piedini comprendono all’istante quale sia il senso del loro andare, nessuno si esibisce, tutti dialogano integrati con la struttura drammaturgica e tematica dello spettacolo. Bravo TPO: metti tra i piedi ai bambini strumenti espressivi che li portano lontano, e che altrove non incontrerebbero; offri loro occasioni reali di usare il corpo per creare, senza scarpe e con molta esperienza di sensi.

Sull’esito positivo e futuro di tutto questo, dovremmo essere fortunati: i bambini hanno buona memoria, per le cose buone.

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... un disegno sarebbe... grande e fatto a pennarello

Locandina dello spettacolo



Titolo: La casa del panda

compagnia TPO
in co-production with
TONG PRODUCTION | TEATRO METASTASIO DI PRATO 

artistic direction Francesco Gandi, Davide Venturini
based on an idea by Lizhu Ren
choreography Daniele Del Bandecca, Martina Gregori
dance for two performers
visual design Elsa Mersi
sound design Spartaco Cortesi
computer engineering Rossano Monti
costumes Chiara Lanzillotta
props Livia Cortesi


A passi di danza, seguiamo un Panda... la sua "casa" è in una foresta grande quanto tutta la Cina. In questo viaggio immaginario ci addentreremo nelle storie, nella tradizione, nella cultura della Cina. Incontreremo foreste di bambù, mostri, fuochi d’artificio, aquiloni. Capiremo in modo semplice e intuitivo come, nel pensiero cinese, gli elementi della natura siano in relazione tra di loro secondo un andamento circolare. E’ la teoria dei "Cinque Elementi" (WU XING), dove ciascun elemento si trasforma e genera il successivo: legno - fuoco - terra - metallo - acqua. I "Cinque Elementi” sono quindi la traccia seguita dai due danzatori per coinvolgere i bambini in un viaggio, nel tempo e nello spazio, attraverso la Cina e i suoi paesaggi fatti di natura, cultura antica, tradizioni, canzoni. In scena le immagini ed i suoni avvolgono i piccoli spettatori in ambienti colorati e interattivi, in piacevoli giochi di gruppo insieme ai danzatori, rendendo questa esperienza di viaggio unica e immersiva.

Margherita Colombini
Non è l'omonima pittrice.