Buon per voi, che avete degli arlecchini pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a segnalarvi che diamine fare di sera in sera. Non solo, ma poi vi orientano pure commentando e ragionando a proposito dei vari spettacoli. Talvolta siamo poco tempestivi? Può essere, ma siamo gratis, quindi, dateci un bacino.
Ora, Calendazzo in pugno, vediamo che fare in questa settimana.

Lucca e provincia – Versilia in primo piano, tra Goretti e Manzoni

Lunedì 4, il capolavoro.
Non è un segreto la nostra (im)personalissima allergia ai premi, però per la programmazione 2018-19 di Pietrasanta (Teatro Comunale) e Seravezza (Scuderie Granducali) potremmo tranquillamente effettuare un’eccezione: la capacità dimostrata da questi due spazi di sovrapporre (quasi) esattamente i propri spettacoli ha qualcosa di davvero ineguagliabile, persino affascinante. Dite che l’hanno fatto davvero a bella posta?
In ogni caso, altro doppio appuntamento: nella Piccola Atene, gli spettatori troveranno Sebastiano Lo Monaco (diretto da Alessio Pizzech, già nostro interlocutore sul tema del FUS) impegnato in Per non morire di mafia.
A meno di 6 chilometri, presso le Scuderie Granducali di Seravezza, ecco invece un Riccardo Goretti davvero on fire in questi giorni (nella settimana appena conclusa ha debuttato a Prato col suo Stanno tutti male, assieme a Stefano Cenci e il cantautore Colapesce) che ritorna letteralmente alle (sue) origini: Annunziata detta Nancy, che vedemmo senza trovare il tempo di scriverne nella bella cornice del Teatro Arena di San Salvi, a Firenze. Monologo denso e intenso, che l’attore casentinese ha costruito su di sé, la propria biografia famigliare (non è un caso isolato, nel suo lavoro), riuscendo a mescolare in modo assai compiuto il riso e un che di doloroso. Non tutto a postissimo, per quanto ricordiamo, ma, senz’altro, assolutamente da vedere. E, forse, rivedere.
Insomma, ve l’abbiamo detto.

Bell’assai, e interessante oltreché gustosa, la proposta del Teatro dei Differenti (a Barga) per la sera di giovedì 7: nel bellissimo borgo della Mediavalle, arrivano le variopintissime Nina’s Drag Queen con il Queen Lear. Non fate gli spiritosi: provincia non sempre significa provincialismo, e il caso della cittadina “più scozzese” della provincia di Lucca (e forse della Toscana intera) ne è un esempio lampante. Ispirato chiaramente a uno dei maggiori titoli scespiriani, il lavoro delle Nina’s è frutto di un’idea di Francesco Micheli su drammaturgia inglese di Claire Dowie e musiche dell’italiano Enrico Melozzi. L’abbiamo visto da poco a Prato e ve ne parleremo presto. State attenti.

Quanto a venerdì 8, appuntamento nuovamente in Versilia, all’Auditorium Ugo Guidi (Forte dei Marmi) che ospiterà Il grande gioco dei Promessi Sposi, originalissimo lavoro allestito dalla compagnia di casa, La Bottega del Teatro, a seguito di un’esperienza laboratoriale con gli adulti.
«Siete disposti a giocare per una serata?», la proposta è aperta a «tutta la platea, dai 2 ai 200 giocatori, dai 6 ai 99 anni». Tempo previsto: 60 minuti (ottimo). «Scopo del gioco: far sposare Renzo e Lucia». Cosa dire? Auguri e confetti.

Infine, tutti allo Scompiglio (Vorno) nei giorni di sabatodomenica per un doppio appuntamento quasi incrociato.
Parliamo del bando Della morte e del morire, tra i cui vincitori troviamo il danzatore e coreografo Stefano Questorio (con LILA – A Symphony about Life and Death, in collaborazione con Spartaco Cortesi, e in co-produzione con ALDES) e la compagnia Teatro dei Gordi, che presenterà Sulla morte senza esagerare, con maschere di Ilaria Aiemme e regia di Riccardo Pippa.
Il primo lavoro è uno studio (e dunque ancora in divenire) ispirato al gioco (in sanscrito Lila) «della divinità Shiva che danzando crea e distrugge il mondo manifesto». Si tratta di un tentativo di «suscitare un sentimento di pietas, che riconsegna il nascere e il morire al mistero e alla sua (crudele) potenza incomprensibile». Il secondo allestimento, invece, consiste in una performance che «affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale delle maschere, […] dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi», raccontando «con leggerezza e senza parole i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii».
Fate attenzione: Lila sarà proposto sabato 9, alle 19; Sulla morte senza esagerare la stessa sera, alle 21, e, in replica, domenica 10 alle 18.

 

Pisa e provincia – Tra letture e racconti

Nel pisano la settimana inizia di giovedì, con Il rigore che non c’era al Teatro Verdi, spettacolo che potrebbe rivelarsi di grande interesse soprattutto per gli amanti dello sport: si tratta del nuovo spettacolo di Federico Buffa, “il più grande Storyteller italiano” (dicono le note di regia, dobbiamo crederci?), il quale si serve della metafora calcistica per raccontare storie che hanno in comune eventi capaci di “cambiare le sorti della partita”. Buffa è prima di tutto giornalista sportivo, che si catapulta sulla scena teatrale sollevando in noi non pochi dubbi. Improbabile la nostra partecipazione all’evento, ma mai dire mai.

Passiamo a venerdì, con due diverse opzioni teatrali.
San Miniato (Teatrino dei Fondi) va in scena Camillo Olivetti: alle radici di un sogno, lettura ad opera di Laura Curino, che attraverso il recupero di un corpus di materiale biografico racconta la storia dell’inventore della macchina da scrivere. Il racconto è svolto attraverso le voci delle due donne che si celano: fondamentali, dietro di lui la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Il nostro palpitante cuore femminista perde un colpo ad affermare che dietro ogni grande uomo si cela una grande donna (o due), ma tant’è: potrebbe rivelarsi interessante.
A Bientina (Teatro delle Sfide) abbiamo invece  Filume’ – una voce mille pensieri, no – non sono qui, neanche lì di e con Franco Di Corcia Jr. Lo spettacolo si dice liberamente ispirato a Filumena Marturano, classico di Eduardo de Filippo: per la prima volta, però, nei panni della protagonista c’è un uomo e il focus sembra spostarsi sul tema del viaggio e sul concetto di straniero, questione particolarmente sensibile in questo periodo. Non sappiamo se ci saremo, sebbene l’operazione ci paia interessante: siateci voi.

Approdiamo al finesettimana.
Performance affascinante ci pare quella che si terrà a Buti (Teatro Francesco di Bartolo) sabato 9. Il gruppo Phoskia Teatro si serve dell’antica arte del teatro d’ombre per dar vita a Sogno di sale tra acqua e vento, in cui immagini e musica si fondono per raccontare una storia d’amore che attraversa le tradizioni e i luoghi più disparati.
Sicuramente degno di grande interesse è inoltre Maldoriente, in scena al Teatro Verdi di Vicopisano, performance di Serena Gatti. Dell’attrice in questione vi abbiamo già parlato molto tempo fa, quando la nostra Gemma Salvadori assistette a Canto, scrivendone entusiasta (vi lasciamo qui lo sguardazzo). Ispirato ai romanzi della scrittrice palestinese Suad Amiry, in questo monologo Gatti racconta una vita che si muove tra conflitti e ingiustizie.

Per finire torniamo al Teatro Verdi di Pisa, sul cui palco tra sabato domenica si esibirà Angela Finocchiaro con Ho perso il filo. L’attrice, ben nota al grande pubblico, “si mette qui alla prova con linguaggi espressivi mai affrontati prima” (cercheremo di farvi sapere quali), contornata da danzatori che si muovono sotto le direttive di Hervé Koubi, coreografo di fama internazionale. La regia è di Cristina Pezzoli, che già abbiamo visto lavorare assieme alla Finocchiaro in Calendar girls, di cui vi parlammo (qui) positivamente.
Ci piacerebbe parlarvene, e in ogni caso vale la pena che ci facciate un pensierino.

Oltreconfine & lirica – Baruffe, bisbetiche e padri: è tutto un circo

Mentre annotiamo un’altra settimana di ugole a riposo nel mondo della lirica, segnaliamo alla Pergola di Firenze la solita tenitura settimanale (escluso, come si conviene, il lunedì): Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere saranno i protagonisti di Il padre, testo del frequentatissimo drammaturgo francese Florian Zeller su una figlia alle prese con un padre malato di Alzheimer. Se andate, fateci sapere chi interpreta chi.

Doppia proposta in quel di Prato per il Teatro Metastasio. Al martedì sera potrete assistere al concerto-spettacolo Tempo di Chet – La versione di Chet Baker, regia di Leo Muscato (in combutta con Laura Perini per il testo), con in scena un nutrito cast di attori e musicisti in cui spicca il nome del trombettista Paolo Fresu. Ve lo segnalammo già nell’appuntamento a Santa Croce sull’Arno (PI), e vi rinnoviamo il consiglio: magari stavolta riusciremo a vederlo anche noi.
Tempo di sgomberare il palco e montare la nuova scenografia, da giovedì a domenica sarà in scena nello stesso teatro Le baruffe chiozzotte: forse non è il lavoro più celebre di quel buon diavolo che portava il nome di Carlo Goldoni, ma la regia di Roberto Valerio ci sembra un’ottima garanzia, giacché ne ricordiamo i successi con altri classici del teatro (su questi schermi vi abbiamo raccontato i suoi Casa di bambola Il giuoco delle parti).

Pistoia: venerdì sera, al Bolognini, recita secca per La bisbetica domata, regia di Tonio De Nitto su traduzione e adattamento  curati da Francesco Niccolini (qua sottoposto al nostro questionazzo).

Siamo alla fine, per questa settimana.
Seguiteci; anzi, no: precedeteci.
Dopo di voi.