ARCHIVIO SPETTACOLI

    Giusto la fine del mondo, Lagarce-Arrighi-Croce (2017)

    Titolo: Giusto la fine del mondo

    di Jean-Luc Lagarce traduzione Franco Quadri
    drammaturgia e regia Simona Arrighi, Laura Croce
    cura Silvano Panichi
    con Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri, Roberto Gioffrè, Riccardo Naldini
    allestimento spazio scenico Francesco Migliorini
    assistente Angelo Castaldo
    organizzazione Elisa Bonini, Davide Grassi

    produzione AttoDue / Murmuris
    con il sostegno di MIBACT, Regione Toscana, Estate Fiorentina 2017

    Giusto la fine del mondo è un testo immenso: sull’amore, sulla famiglia, sulla morte, sul coraggio, sul viaggio, sulla distanza, sul silenzio, sulla potenza della parola.

    Un uomo torna a casa, dalla sua famiglia, per comunicare che presto morirà. Se ne andrà senza averlo detto, ma l’incontro con la madre, la sorella, il fratello e la cognata, sarà per tutti l’occasione per rivelarsi. Così, tra ricordi sbiaditi, speranze deluse e dinamiche impietose, entriamo nella verità di questa famiglia, che è la nostra famiglia, che è tutte le famiglie. Luogo di sicurezza, ma anche di rancori, di rimpianti, di aspettative, di gelosie.

    Giusto la fine del mondo non è un testo, è un luogo dove accade ogni cosa. Un oceano infinito di parole che i protagonisti riversano l’uno sull’altro, eppure si avverte solo il silenzio e l’impossibilità di dirsi davvero qualunque verità.

    Così ci ritroviamo là, giusto alla fine del mondo, alla fine della vita, alla fine di questa menzogna. La catarsi c’è, come in ogni tragedia che si rispetti, e noi la viviamo. Ma non è alla conclusione, come vuole Aristotele, bensì durante, nelle parole violente, nella forza che i protagonisti esercitano contro se stessi.

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