ARCHIVIO SPETTACOLI

    In terra in cielo, Garbuggino-Ventriglia (2018)

    Titolo: In terra in cielo

    Di e con Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia
    Musiche composte ed eseguite da Gabrio Baldacci
    Produzione: Compagnia Garbuggino/Ventriglia, Armunia

    Guardiamo al don Chisciotte attraverso uno sguardo donchisciottesco, in un rapporto reciprocamente immaginifico con la chitarra baritono Danelectro di Gabrio Baldacci.

    Portiamo in scena la relazione tra l’essere umano nell’estrema nudità esistenziale e l’archetipo del don Chisciotte. Un don Chisciotte che parla parole di Paul Eluard, che esiste idealmente nello stupore e che attraversa e ci chiede un attraversamento lucido della notte del mondo e dell’uomo. Fino all’alba: la resurrezione dello sguardo aperto su un mondo anch’esso risorto, che risorge ogni giorno, sulla bellezza del creato non più straziante ma colma di tenerezza.

    E mentre Sancho Panza vede pecore e montoni laddove il suo signore vede cavalieri e principi, un cavallo viaggia nello spazio-tempo di un universo trasparente: un ronzino di nome Ronzinante.

    “Essere un bambino. Essere piuma al nascere”.

    “Cammino tra la terra e le nuvole. Ma adesso dove c’erano nuvole c’è terra, e dove c’era terra ci sono nuvole. E cammino, e man mano che vado avanti la luce è così forte che i contorni delle cose si piegano e si sovrappongono tra di loro. Anzi, le cose diventano trasparenti e attraverso ogni cosa riesco a vedere tutte le altre cose. Le età della mia vita e di tutte le vite. Tutto si vede e ogni cosa si vede per mezzo di tutte le altre cose “.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI