ARCHIVIO SPETTACOLI
La semplicità ingannata, M. Cuscunà (2013)
Titolo: La semplicità ingannata
di e con: Marta Cuscunà
Assistente alla regia: Marco Rogante.
Disegno luci: Claudio “Poldo” Parrino.
Disegno del suono: Alessandro Sdrigotti.
Tecnica di palco, delle luci e del suono: Marco Rogante, Alessandro Sdrigotti.
Realizzazioni scenografiche: Delta Studios; Elisabetta Ferrandino.
Realizzazione costumi: Antonella Guglielmi.
Dopo la fortunata esperienza di E’ bello vivere liberi!, ispirata alla biografia della partigiana Ondina Peteani, Marta Cuscunà prosegue la sua indagine sulle Resistenze femminili in Italia.
Questa volta il cammino a ritroso nel tempo ci porta al Cinquecento: già a quell’epoca si possono infatti rintracciare significativi episodi di emancipazione femminile, immediatamente soffocati e dimenticati. Fra essi c’è n’è sicuramente uno a noi particolarmente vicino.
Marta Cuscunà ci fa entrare nel convento di Santa Chiara, a Udine, dove un gruppo di monache si coalizzò dando vita ad una originale forma di resistenza culturale. Spesso costrette a prendere i voti forzatamente, le Clarisse trasformarono il convento udinese in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile, con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. Una di loro, Arcangela Tarabotti, scrisse un diario che diventa la prima fonte letteraria di questa “Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne”, un appassionante monologo a più voci e personaggi tutti interpretati da una straordinaria attrice con la scanzonata “collaborazione” di sei monache-pupazzo, da lei stessa animate.