ARCHIVIO SPETTACOLI

    Tempesta, Spota-Plastino (2018)

    Titolo: Tempesta

    coreografia Giuseppe Spota
    musiche originali Giuliano Sangiorgi
    drammaturgia Pasquale Plastino
    scene Giacomo Andrico
    consulenza critica Antonio Audino
    costumi Francesca Messori
    luci Carlo Cerri

    per 16 danzatori

    produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
    in coproduzione con CTB – Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile del Veneto

    sostegno alla produzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia
    in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
    sponsor tecnico Pro Music

    Con Tempesta Aterballetto affronta una sfida: mettere alla prova la danza e la sua capacità di raccontare storie e personaggi di una narrazione teatrale, illuminandoli in modo originale e osservandoli da nuovi punti di vista. Garantendo una chiara leggibilità della storia di Shakespeare, senza rinunciare ad aprire dimensioni visionarie. E allora si parte proprio da una tempesta, quella che, possiamo immaginare, ha portato Prospero e Miranda a naufragare sull’isola, per poi ripercorrere la linea degli eventi delineata da Shakespeare, evidenziando alcuni nuclei tematici di forte profondità umana. Per andare al cuore di una delle più straordinarie invenzioni pensate per la scena dal grande scrittore inglese, grazie alla coreografia del giovane Giuseppe Spota, alla drammaturgia di Pasquale Plastino, alle musiche originali di Giuliano Sangiorgi e alla consulenza critica di Antonio Audino.
    Lo spettatore viene accompagnato dai movimenti dei sedici danzatori in questo viaggio sull’isola di Prospero e Calibano, immerso in un’atmosfera magica, potente tanto quanto il dramma di Shakespeare. Aterballetto irradia con la sua danza tutta la poeticità del testo. Si vive il desiderio d’amore di Miranda e Ferdinando. Ma anche il rancore che divide due fratelli sin da bambini, un gioco di potere che si risolve in un messaggio insolito di perdono.
    Tempesta segna l’avvicinamento di Aterballetto al mondo del teatro, per una diffusione più capillare della danza e per rivolgersi a nuovi spettatori.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI