Cuori corrispondenti

Sguardazzo/recensione di "Corrispondenze"

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Cosa: Corrispondenze
Chi: Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres
Dove: Lucca, Real Collegio
Quando: 09/06/2015
Per quanto: 45 minuti

«Hai letto la mia lettera?». È con queste parole che l’abile drammaturgia di Roberto Aldorasi e Manuela Correros (il testo è di Francesco Niccolini) permette al pubblico un ingresso “in punta di piedi” all’interno della vita di due donne (interpretate da Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres), sorelle che per indole, necessità e “amore”, hanno scelto percorsi di vita diversi fra loro. L’una sceglie di entrare in convento, l’altra gira il mondo con gli occhi di una bambina assetata di bei paesaggi. Due giovani sorelle che si scrivono, confessando paure e intraprendenza.

I differenti caratteri delle donne sono resi evidenti, oltre che dalle parole e dal contenuto delle lettere, anche dalla ricercatezza della regia, che ha pensato di animare i due personaggi attraverso movimenti tra di loro armoniosi che, nonostante le incomprensioni della vita passata, finiscono quasi per somigliarsi, corrispondere, come se si volesse permettere loro un (seppur breve) incontro, l’attraversamento di un “palcoscenico” che abbia spazio per entrambe.

La scenografia è assente, sul palco solo tre sedie: la loro disposizione nello spazio denota la presenza “aerea” di un terzo personaggio. Due delle tre sedie, infatti, sono disposte l’una accanto all’altra.  La terza è lontana. Segno della presente-assenza di una terza sorella, morta precocemente. Per contrasto con ciò che le circonda in scena, anche gli abiti delle donne accentuano i rispettivi caratteri: finiscono, quindi, per non confondersi con l’ambiente circostante, mantenendo una limpidezza e una leggerezza che è possibile quasi sfiorare.

Il tempo è scandito quasi esclusivamente dalla liturgia delle ore, da brevi cenni riguardanti la stagione o i colori del cielo, che caratterizzano i momenti della giornata. Nonostante la materialità e la caducità del tempo presente, intriso tuttavia di emozioni e ricco di avvenimenti fondamentali per le sorelle (l’una aspetta un figlio, l’altra si accinge a terminare il noviziato), è interessante notare come quest’ultimo non condizioni il malinconico e nostalgico ricordo di un passato lontano, che si mantiene vivo nel costante utilizzo della forma epistolare.

Giorgia Giulio

VERDETTAZZO

Perché:
Se fosse... sarebbe...

Locandina dello spettacolo



Titolo: Corrispondenze

con il sostegno di Ammirato Culture House
con Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres
regia Roberto Aldorasi
drammaturgia Manuela Correros e Roberto Aldorasi
testi Francesco Niccolini
coreografie Claire-Lise Daucher e Roberto Aldorasi
musiche Francesco Agnello


Due donne vicine e lontane. Una ha fatto la scelta della clausura. L’altra è una professionista affermata che gira il mondo senza fermarsi mai.

Ma soprattutto sono sorelle, e cercano di tenere vivo quel legame di sangue, che le aiuti a comprendersi e, probabilmente, perdonarsi. Perché c’è qualcosa nel loro passato familiare che chiede una fuga e che porta con sé qualcosa difficile mettere a fuoco. Lo spettacolo, tra movimento, azione e una parola molto rarefatta, racconta queste due vite parallele. Ma trattandosi non di una geografia euclidea ma di geografia umana, dunque misteriosa, qui le parallele si toccano: attraverso la fitta corrispondenza fra le due donne e alcuni gesti che, inconsapevolmente, sono uguali per entrambe. Il tutto scandito da un doppio scorrere: quello verticale della liturgia delle ore e quello orizzontale del passato che incombe sul presente.

Cara Alina,siamo sempre più convinte che il nucleo più profondo della nostra vita non è dicibile fino in fondo: sarebbe come spiegare l’amore, e l’amore si può solo accogliere, vivere, al più intuire. Vi-viamo il livello zero dell’umanità, qui si intrecciano le ricerche di noi, di te, di tutti. Se ha senso qualcosa, tutto oppure niente. Alina Marazzi, Per Sempre