ARCHIVIO SPETTACOLI

    A Set of Timings, Claudia Catarzi (2017)

    Titolo: A Set of Timings

    progetto: Claudia Catarzi
    coreografia: Claudia Catarzi
    in collaborazione con Michal Mualem
    danza: Claudia Catarzi, Michal Mualem
    drammaturgia: Carlotta Scioldo
    musiche AA.VV. e elaborazioni musicali Piero Corso, Giorgio De Santis, Spartaco Cortesi, Francesco Taddei
    luci: Massimiliano Calvetti
    un ringraziamento speciale a Carolina Amoretti ed Elisa Capecchi
    produzione: Company Blu
    in coproduzione con Armunia / Festival Inequilibrio / Centro di residenze artistiche Castiglioncello, CCNN | Centre Chorégraphique National de Nantes
    con il supporto di spazioK.Kinkaleri, Dance Identity Vienna (Austria), Città del Teatro/ Cascina, Teatro il Moderno/ Agliana
    creato all’interno del progetto europeo “Be SpecACTive!” – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (It), Bakelit Multi Art Center Budapest (Hu), B-51 Ljubljana (Sl), Domino Zagreb (Hr), LIFT London (Uk), Tanec Praha (Cz), Teatrul National Radu Stanca Sibiu (Ro), York Theatre Royal (Uk) con il supporto del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea
    e nell’ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo
    con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche/ azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore, coordinata da L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

     

    La composizione è giocata da due corpi, un’architettura e un collage musicale. Questi quattro elementi primi hanno segnato la direzione per la creazione di un ambiente, uno stato fisico-mentale, una relazione di eventi.
    In questo tableau i singoli avvenimenti si susseguono gli uni agli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale fatta di rimandi in continua metamorfosi.
    La coreografia è punteggiata da pause, differenti velocità dei corpi, elaborazione di ritardi o anticipi, e si confronta con il risultato della simultaneità e della causalità.
    Il “tempo” è il parametro che crea prossimità e continuamente ridisegna nuove geografie e storie tra i corpi.
    Elementi questi che il tempo riesce a configurare in modi diversi, in conformazioni che in ogni istante potrebbero evocare racconti, alludere a significati, non fedeli a una narrazione di senso, ma piuttosto costanti nella loro metamorfosi.
    Il tempo cambia gli incontri e i raccordi, quindi plasma il risultato delle forme materiche che incontra.
    Esso agisce come uno scultore fa con la propria opera plastica.
    La performance dunque diventa come l’esperienza dello sfogliare un libro nella sua matericità.
    Claudia Catarzi

    SGUARDAZZI/RECENSIONI