ARCHIVIO SPETTACOLI

    Alan e il mare, Scarpinato (2017)

    Titolo: Alan e il mare

    regia e drammaturgia e costumi  Giuliano Scarpinato
    assistente alla drammaturgia  Gioia Salvatori
    con  Michele Degirolamo, Federico Brugnone
    in video  Elena Aimone
    scene  Diana Ciufo
    luci  Danilo Facco
    videoproiezioni  Daniele Salaris
    movimenti scenici  Gaia Clotilde Chemetich
    una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Accademia Perduta Romagna Teatri

    Alan e suo padre Abdullah lasciano una notte il loro paese, Kobane, dove la guerra sta portando via le scuole, le case, gli alberi; salgono su una barchetta sgangherata e colma d’anime, per arrivare molto lontano. Ma quella notte una grande onda rovescia la barchetta come fosse di carta: Alan scivola via dalle braccia forti di suo padre, cade giù dentro il mare profondo. Lì diventa fratello delle alghe, dei coralli, dell’anemone colorato: un bambino – pesce, che da quel momento appartiene all’acqua, per sempre. Da quel giorno, Abdullah torna sempre alla stessa ora davanti al mare che ha preso Alan, per portargli i fiori più belli. Prega per il suo bimbo, prega forte: e così un mattino, all’alba, Alan lo sente, ed esce fuori dalle onde per abbracciare il babbo. Solo per pochi minuti però: quando il mare scandisce il suo rintocco, Alan deve tornare indietro. Così il giorno dopo, e poi ancora l’altro. Ma ad Abdullah non bastano pochi minuti, non vuole vivere senza il suo bambino. Un giorno decide di andare da lui, entrare nel mare: e lì Alan lo prende per mano, lo guida nella sua nuova bellissima casa. Ancora una volta, solo per poco tempo: Abdullah non appartiene al mare, ma alla terra, ed è lì, gli sussurra nell’orecchio il suo bimbo speciale, che dovrà continuare a vivere, ed essere felice.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI