ARCHIVIO SPETTACOLI

    Beatitudo, A. Punzo (2018)

    Titolo: Beatitudo

    ispirato all’opera di Jorge Luis Borges
    drammaturgia e regia Armando Punzo
    musiche originali e sound design Andrea Salvadori
    scene Alessandro Marzetti, Armando Punzo
    
costumi Emanuela Dall’Aglio
    movimenti Pascale Piscina

    produzione Carte Blanche e TieffeTeatro
    con il sostegno di MiBACT-Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Regione Toscana – Comune di Volterra – Comune di Pomarance – Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra – Ministero della Giustizia C.R. Volterra

    «Cosa è reale? È reale quella finestra? Sono reali quelle punte di ferro? Sono reali quelle mura che ci proteggono? E l’aria che si muove dolcemente oggi, e il cielo che guardiamo sempre poco, e il sole nostro padre e madre, tutore, angelo custode che nasconde la sua corruzione in miliardi di anni, e la mia mano, e la notte che la nasconde, e i mei occhi che non possono vedersi se non in un riflesso, e la schiena dell’altro che non sarà mai la tua e la ricorda e te la rappresenta per non darti da pensare, e il cuore che batte nascosto il suo moto vitale infinito, che ripete con le sue fragili forze quello delle stelle, delle acque che battono una riva, che fluiscono tra morbidi argini e ferme specchiano il Narciso di un attimo, e la luna che cresce, decresce fino a farsi dimenticare, e l’anima che non si trova tra le viscere, in nessun luogo situabile, e l’amore oltre noi, insostenibile, che svela la nostra incapacità, e lo sforzo di comprendere la natura che ci sfugge come una tenera gemma che appare al mondo, e il colpo di un artiglio crudele e giusto, e le umane vicende che si ripetono senza tempo, e il dolore che ci cerca? Questo attimo è reale, solo questo, quest’attimo che li condensa tutti e li nega, li sospende, quest’attimo che non potrai mai trattenere e la cui forma svanirà per sempre per apparire in altre forme mutevoli».

    Armando Punzo

    SGUARDAZZI/RECENSIONI