ARCHIVIO SPETTACOLI

    Casual Bystanders, S. Lombardo (2016)

    Titolo: Casual Bystanders

    ideazione, coreografia e regia Salvo Lombardo
    con Lucia Cammalleri, Daria Greco, Salvo Lombardo
    su musica di Luc Ferrari
    sovrapposizioni sonore Salvo Lombardo
    disegno del suono Fabrizio Alviti
    disegno luci e video Luca Brinchi e Maria Elena Fusacchia
    foto di scena Stefano Ridolfi, Spence Siss, Andrea Settanni, Michele Leccese
    coproduzione Fabbrica Europa, CapoTrave/Kilowatt, Progetto Goldstein, Pierfrancesco Pisani
    con il sostegno di Anghiari Dance Hub; Inteatro Festival_Polverigi; CID Cantieri/Oriente Occidente_Rovereto; DiD Studio/Danae Festival_Milano; Teatro Spazio Electa/ACS Abruzzo_Teramo; Villaggio d’Artista_Verbania; Verdecoprente Residenze_Umbria; Centro di Palmetta_Terni; [Non] Museo_Cesena 
    distribuzione Elena Lamberti per Karamazov Associati
    progetto selezionato Movin’Up_GAI
    secondo classificato Premio Arte nel Giardino di Irene_Ass. Irene Brin | GNAM
    selezionato Artefatto10_Reset | GAI – Civico Museo Schmidl, Trieste

    Casual Bystanders è un progetto avviato nel 2014 che oltre alla creazione della performance omonima ha portato alla realizzazione di un ciclo di azioni urbane, workshop, una video installazione, un’esposizione fotografica, un’installazione sonora e una piattaforma di condivisione on line.
    Secondo Souvenir è il secondo studio scenico fondato sulla riconfigurazione coreografica di un corpus di gesti “non straordinari” ricavati dai frammenti cinetici, gestuali e verbali che Salvo Lombardo, tra il 2014 e il 2015, ha dedotto dalla relazione con passanti occasionali in spazi pubblici. Al centro del processo, le loro posture, i loro gesti, l’andamento ritmico del loro movimento, frammenti sonori, porzioni di discorsi.
    Le azioni di raccolta di queste informazioni fisiche nel loro contesto urbano sono state finalizzate all’elaborazione dal vero di un certo numero di frammenti motori e gestuali, archiviati attraverso il corpo e poi trascritti in forma di enunciati, su taccuini numerati progressivamente, per essere rielaborati successivamente in forma coreografica.
    I contesti in cui hanno avuto luogo queste azioni preliminari sono stati i più disparati: piazze, strade, esercizi commerciali, biblioteche, musei, spazi espositivi, stazioni ferroviarie, metropolitane. Parallelamente si è formato anche un archivio con registrazioni ambientali e campionature.
    Questi frammenti vengono ora ricomposti e sovrapposti a parti della Petite symphonie intuitive pour un paysage de printemps del compositore Luc Ferrari che nel 1973-74 ha creato questo componimento a partire da “suoni fissati” durante una scalata sull’altopiano Causse Méjean.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI