Concedimi di diventare niente, Fonzo (2016)

E’ una formula magica, una preghiera, una richiesta di aiuto.

La performance prende spunto da una frase della filosofa mistica Simone Adolphine Weil, che in uno slancio di fede espresse questo desiderio rivolgendosi a Dio. Qui l’attore svolge la stessa richiesta rivolgendosi al pubblico grazie al quale egli esiste e vive solo astraendosi da se, diventando niente.

Nasce un’azione rituale dove gli spettatori vengono invitati ad entrare nella casa/palco del performer per attraversare centimetro dopo centimetro quest’esperienza fatta di paure, ansie, incertezze, ricordi, sconfitte, speranze, suggestioni, desideri di creazione e atti poetici che prendono vita ogni volta che si decide di andare in scena.