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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Così è (se vi pare), F. Dini (2018)

    Titolo: Così è (se vi pare)

    di Luigi Pirandello
    con (in ordine alfabetico) Francesca Agostini, Giuseppe Battiston, Mauro Bernardi, Andrea Di Casa, Filippo Dini, Ilaria Falini, Mariangela Granelli, Dario Iubatti, Orietta Notari, Maria Paiato, Nicola Pannelli, Benedetta Parisi, Giampiero Rappa
    regia Filippo Dini
    scene Laura Benzi
    costumi Andrea Viotti
    luci Pasquale Mari
    musiche Arturo Annecchino
    assistente alla regia Carlo Orlando
    assistente ai costumi Eleonora Bruno
    produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

    Il signor Ponza, la sua misteriosa moglie e la suocera, signora Frola, sono i protagonisti della trama da poliziesco che Luigi Pirandello costruisce nel 1917 con Così è (se vi pare). Un gioco di enigmi sul tema, caro al drammaturgo siciliano, della dimensione sempre tragicamente soggettiva della verità, che non esclude una potente dimensione grottesca. A sfidare questo classico del teatro italiano, con il quale si sono cimentati mostri sacri e mattatori, è il pluripremiato Filippo Dini (Il discorso del Re e Ivanov, andati in scena al Carignano), interprete e anche regista di questa nuova produzione targata Teatro Stabile di Torino. Il quarantacinquenne artista genovese scardina la tradizione del “pirandellismo” con un Pirandello che guarda a Buñuel: il confronto tra i personaggi si consuma come un gioco al massacro, violento e crudele, in un claustrofobico interno borghese. L’allestimento si muove in una dimensione onirica e surreale: non c’è realtà, non c’è verità, se non quella mutevole e soggettiva dell’inconscio, del sogno. Nel palleggio di attribuzione della pazzia su cui Pirandello fonda la sua commedia/thriller (il folle è il signor Ponza che crede defunta la moglie ancora viva o è matta la signora Frola che ha perso il senno dopo la morte della figlia?) Dini indica una strada alternativa: pazzi sono i borghesi del paese, gretti e pettegoli, che osservano e giudicano dal di fuori, simili agli spettatori di un grande show permanente. Come del resto è il mondo attuale.

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