ARCHIVIO SPETTACOLI
Danza macabra, L. Ronconi (2014)
Titolo: Danza macabraRegia: Luca Ronconi
di August Strindberg
traduzione e adattamento Roberto Alonge
regia Luca Ronconi
regia Luca Ronconi
con Adriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa
scenografia Marco Rossi
costumi Maurizio Galante
luci A. J. Weissbard
suono Hubert Westkemper
produzione Spoleto57 Festival dei 2Mondi, Teatro Metastasio Stabile della Toscana
in collaborazione con Mittelfest 2014
Danza macabra di Strindberg è un testo illustre, interpretato da sempre dalla critica come un exemplum della vita coniugale vissuta quale inferno domestico, in cui si confrontano e si scontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dall’altro lato, il carattere vampiresco del marito, il Capitano, che cerca di succhiare la vita del secondo uomo, Kurt, psicologicamente fragile e remissivo.
In realtà si tratta di un’interpretazione di maniera, depistata dalla forte sensibilità misogina dell’autore svedese. Una lettura più attenta del dramma consente invece di prendere atto che, più semplicemente, siamo di fronte all’inferno domestico di una coppia per niente infernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialità coniugale. È solo con l’arrivo del terzo, di Kurt, che cominciano le tensioni. Il Capitano e Alice sono come una coppia di attori, tranquilli quando non c’è pubblico, e subito eccitati dalla presenza di uno spettatore. L’arrivo di Kurt è l’occasione perché entrambi i coniugi si animino e si esibiscano, calandosi ciascuno di essi nel proprio personaggio: il vampiro per il Capitano, e la femmina diabolica per Alice, che seduce il timido Kurt. La fuga finale di Kurt riporta la coppia al punto di partenza, alla calma routine esistenziale.
Per Ronconi siamo cioè di fronte alla rappresentazione di una storia infernale ma risibile, che fa pensare curiosamente al vaudeville di Courteline, Les Boulingrin, andato in scena nel 1898, pochi anni prima della stesura di Danza macabra (1900), in cui i coniugi Boulingrin si scatenano all’arrivo di un ospite in visita, su cui proiettano farsescamente le tensioni della coppia borghese.
Roberto Alonge
Con la messa in scena di Danza macabra di Strindberg, Luca Ronconi torna ancora una volta al Festival dei Due Mondi: un’intensa e irrinunciabile collaborazione voluta dal direttore artistico Giorgio Ferrara nel segno di quella straordinaria forza creativa che contraddistingue il lavoro del grande regista.
La realizzazione della pièce vede nuovamente il Festival di Spoleto e il Teatro Metastasio Stabile della Toscana, in collaborazione con il Mittelfest, unire le proprie forze e ambizioni artistiche per varare un’altra importante produzione, dopo i successi nella scorsa edizione de Il ritorno a casa di Harold Pinter per la regia di Peter Stein e de La voce umana /Il bell’indifferente di Jean Cocteau per la regia di Benoit Jacquot.