ARCHIVIO SPETTACOLI

    Il mio tempo – Different shape, Mum&Gypsy (2015)

    Titolo: Il mio tempo - Different shape

    regia Takahiro Fujita
    testo Takahiro Fujita
    con Aya Ogiwara, Ayumi Narita, Satoshi Hasatani, Yuriko Kawasaki, Andrea Falcone, Giacomo Bogani, Sara Fallani, Camilla Bonacchi
    organizzazione Kana Hayashi, Luisa Zuffo
    tour manager Miwa Monden
    allestimento Jitsuko Mesuda
    in collaborazione con Mum&Gypsy
    con in supporto di Japan Foundation e Arts Council Tokyo
    progetto in collaborazione con Fabbrica Europa
    produzione Fondazione Teatro della Toscana

    Dopo il successo di Dots Lines and the Cube la compagnia giapponese Mum&Gypsy torna in Italia con una prima assoluta che analizza le diversità culturali dei due paesi.

    “Per Takahiro Fujita fare teatro è un modo per conoscere il mondo” scrive Tomofumi Hashimoto, il giornalista che ha seguito la compagnia nel suo primo tour italiano. Con questa nuova produzione, il regista sceglie di confrontarsi con la cultura del nostro paese, prendendo un punto di vista particolare: il cibo. Quattro ragazzi italiani e quattro giapponesi si confrontano tra le lame e i fuochi di una cucina. Il meccanismo drammaturgico, sviluppato da Fujita coi suoi spettacoli, permette di prendere un fatto di cronaca o una situazione quotidiana e ricrearla sul palco, sezionandola per parti e punti di vista. Il risultato è un vibrante ritratto umano, capace di mettere a nudo una generazione, le sue speranze e le sue paure.

    Suggestioni letterarie, interviste agli attori, ispirazioni cinematografiche si fondono negli spettacoli di Mum&Gipsy per dar vita a un linguaggio originale e particolarissimo.

    In questa nuova produzione, Fujita unisce quattro membri del cast più consolidato delle sue produzioni precedenti a quattro attori italiani, selezionati durante le esperienze formative realizzate nel corso del tour internazionale organizzato nel 2014 da insieme a partner nazionali e internazionali.

    Takahiro Fujita (classe 1985), uno dei più giovani registi e drammaturghi della “zero generation” giapponese, si mette in gioco per la prima volta in una produzione internazionale, per continuare la sua ricerca e dare vita a un linguaggio innovativo, capace di fondere i differenti modi di pensare, i diversi modi di recitare, le diverse culture.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI