ARCHIVIO SPETTACOLI
Edges, Ivana Müller (2016)
Titolo: EdgesRegia: Ivana Müller
concept e coreografia / concept and choreography Ivana Müller
performers/ performers Duncan Evennou, Hélène Iratchet, Julien Lacroix, Anne Lenglet, Bahar Temiz, Jean-Baptiste Veyret-Logerias
testo / text Ivana Müller
in collaborazione con / in collaboration with Antoine Cegarra, Hélène Iratchet, Julien Lacroix, Anne Lenglet, Emmilou Rössling, Bahar Temiz, Jean-Baptiste Veyret-Logerias
consigli artistici / artistic advice Jonas Rutgeerts
disegno luci / lighting design Martin Kaffarnik
disegno del suono / sound design Nils De Coster
produzione / production I’M’COMPANY
coproduzione / co-production Musée de la danse – Centre chorégraphique national de Rennes et de Bretagne (FR) / La Villette – Résidences d’artistes 2015, Paris (FR) / Ménagerie de Verre, Paris (FR)/ HAU Hebbel am Ufer, Berlin (DE) / BUDA Centre culturel, Courtrai (BE)/ fabrik Potsdam, Potsdam (DE) / Pôle Sud, Centre de développement chorégraphique, Strasbourg (FR) / SZENE Salzburg supported by apapadvanced performing arts project and the European Union
con il support di / with the support of Direction régionale des affaires culturelles (DRAC) d’Ile-de-France – Ministère de la Culture et de la Communication au titre de l’aide à la création / Adami (FR) / Fonds Transfabrik – French-German fund for the performing arts (DE/FR), and Ménagerie de Verre / Studiolab, Paris (FR)
Edges è una performance di gruppo che esplora le nozioni di “marginale” e “centrale”, “visibile” e invisibile” e attraverso questo processo accresce la riflessione sull’idea di “prospettiva” e “punto di vista”.
Il teatro è un luogo dove i punti di vista si formano continuamente, sia nella scelta di cosa rendiamo visibile e invisibile che in opinioni, idee, sensazioni. Dando molta “visibilità” a qualcuno o qualcosa, gli diamo una sorta di potere e attenzione. Lasciando che qualcosa sia poco visibile lo mettiamo ai margini dell’interesse, ma è ancora lì, esiste ancora e influenza il nostro modo di vedere o di essere.
Edges propone un viaggio attraverso un paesaggio fatto di immagini, storie e suoni che continuano a dare potere allo sguardo degli spettatori, creando una cornice per immaginare il visibile e ascoltare l’invisibile.