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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Epica fera, G. Balsamo e F. Salvadore (2018)

    Titolo: Epica fera

    EPICA FERA
    cunti da Horcynus Orca 

    scritto, diretto e interpretato da Gaspare Balsamo
    voce e tamburo di Francesco Salvadore
    produzione TCM Teatro Civile Meridionale 

    È una riscrittura /cunto di alcune parti del romanzo Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. Racconta il tema continuo e ricorrente di tutto il romanzo: lo scontro/incontro tra la fera (il delfino) e la comunità di oescatori (i cariddoti/pellisquatra), coprotagonisti del romanzo.
    Cuntu che girano tutti intorno a tale tema. Nelle tran e continua del racconto di lotta per campare e affermare la propria identità e resistenza. I delfini, che per la loro gratuita e irridente ferocia i pescatori dello Stretto di Messina chiamano fere, sono i coprotagonisti speculari dei Cuntu, e contendono con i pescatori il dominio sul mare.
    I pescatori, seguendo la loro cultura di appartenenza che si alimenta delle storie, della convenzioni e dei riti dell’Opera dei pupi, chiamano magonzesi le gare, cioè traditori, infami da ammazzare e scannare.
    Ma la battaglia e’ continua, si tutti i fronti.
    Tutte ka questioni sono di primarie importanza, e come si lotta per la fame, si potrà anche per rivendicare la propria cultura: ed ecco ricomparire il dekfino/FERA sulla bocca dei pescatori che, con i fascisti o gli ufficiali accukturati, disputano su quale lingua suoni meglio.
    “Dite delfino e delfino sarà!” Sentenzia il fascista che impone con violenza la purezza e l’eleganza della lingua nazionale al suono volgare, gretto e basso del dialetto dei pescatori. In difesa della parola italiana “delfino” l’autorità nazionale ordine di sollevare il nome del-fi-ho. Il mare dei due mari, lo Scill’e Cariddi, lo Stretto di Messina è il campo di battaglia degli eserciti che, schierati l’uno in fronte all’altro, si scrutano come Tori inferociti pronti a perpetrare la battaglia infinita tra bene e male, Alto e basso, lingua e dialetto, patruni e sutta, Fera e delfino.

    Gaspare Balsamo, siciliano di Trapani, è autore, attore, cuntista e regista teatrale. Apprende l’arte del cunto siciliano con il Maestro Mimmo Cuticchio ed è agli stesso oggi uno dei maggiori rappresentanti del cunto della nuova generazione. È docente di lingua e drammaturgia siciliana presso l’accademia teatrale di Viagrandestudios di Catania. Ha appreso la scherma corta e il bastone siciliano in stile Santamaria dal maestro Giuseppe Bonaccorsi.

    Francesco Salvadore, siciliano di Santa Teresa di Riva (ME), cantante e percussionista. Apprende le arti tradizionali del canto e del tamburo da giovanissimo da portatori diretti della tradizione. Dal 2004 dedica tutte le proprie energie Unavantaluna- compagnia di musica siciliana, con cui sostiene unintensa attività discografica e concertistica in tutto il mondo.

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