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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Il minotauro, Guidotti-Sangiovanni (2017)

    Titolo: Il minotauro

    nel labirinto di Julio Cortázar

    drammaturgia e regia Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
    con Gianluca Guidotti, Ciro Masella, Enrica Sangiovanni
    e con Antonia e Elio Guidotti, Francesco Fedele,
    Carolina Giudice, Andrea Sangiovanni
    partitura sonora Patrizio Barontini
    elementi scenici Francesco Fedele
    tecnica Andrea Sangiovanni
    coreografie Carolina Giudice
    coordinamento organizzativo Luisa Costa
    ufficio stampa Pepitapuntocom
    grafica WebLogoDesign
    foto di scena Franco Guardascione
    produzione Archivio Zeta
    con il contributo di
    Regione Emilia Romagna

    Dal 5 al 20 agosto 2017 alle ore 18.00 va in scena lo spettacolo Il Minotauro nel labirinto di Julio Cortázar, nuovo e atteso lavoro della Compagnia Archivio Zeta, diretta da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, in scena con Ciro Masella e con Antonia e Elio Guidotti, Francesco Fedele, Carolina Giudice, Andrea Sangiovanni e la partitura sonora di Patrizio Barontini, che debutta, come da tradizione, nel Cimitero Militare Germanico del passo della Futa.

    Mai come in questa occasione il luogo è parte integrante e cuore pulsante di questo spettacolo tratto da Los Reyes dello scrittore argentino Julio Cortázar, autore straordinario che ha ispirato, con le sue opere, anche il cinema di Antonioni e Jean-Luc Godard.

    Dal primo momento, appena entrati nel Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa ormai 14 anni fa, questo abbiamo pensato di quel luogo: un enorme labirinto della memoria, nel quale perdersi, lasciarsi fagocitare dalla sua spirale di pietra, lanciare lo sguardo lungo le file interminabili di tombe e posarlo a volo d’aquila sulle colline circostanti, sul lago di Bilancino. Non un comune cimitero, non un luogo di retorica della Memoria, ma un luogo altro, dove si percepisce la differenza tra la vita e la morte, nel quale si possono raccontare i miti e le storie umane per vederne esplodere i significati, dove la nostra voce e la nostra presenza fanno eco e imprimono nello spazio le lacerazioni e il dolore di cui trabocca. Qui abita il nostro Minotauro. Ma finché non ci siamo imbattuti nel testo di Julio Cortázar, Los Reyes, non avevamo ancora il materiale giusto. Cortázar, signore dei giochi letterari, ci ha appassionato perché lavora sul conflitto fra la razionalità e la regolarità del quotidiano e l’irruzione dell’inconcepibile con la sua prosa poetica tutta forzata sul registro del sublime, confrontandosi con un mitologema antichissimo fondamentale. I racconti pur meravigliosi di Borges e Dürrenmatt non erano sufficienti all’azione teatrale.

    Il punto fondamentale sta nel ribaltamento totale del punto di vista. Dov’è il labirinto? Chi è il mostro chiuso nel labirinto? Chi è il Minotauro? La creazione del mostro, la persecuzione del mostro, la necessità del potere di avere un mostro per sfamare il Demone del popolo.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI