ARCHIVIO SPETTACOLI
La pazza della porta accanto, Fava (2015)
Titolo: La pazza della porta accanto
di Claudio Fava regia Alessandro Gassmann con Anna Foglietta, Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio ideazione scenica Alessandro Gassmann con la collaborazione di Alessandro Chiti costumi Mariano Tufano musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi disegno luci Marco Palmieri videografie Marco Schiavoni
produzione di Teatro Stabile di Catania e Teatro Stabile dell’Umbria
Questa pièce non è il girone dei matti: è l’incontro imprevisto, irriproducibile, tra la follia e la poesia. Alda Merini entrò per la prima volta in manicomio nel 1965, a trentaquattro anni. Lasciandosi alle spalle due figli, un marito e alcune raccolte di poesie che l’avevano già indicata come una delle voci più creative di quegli anni. In manicomio Alda resterà, a periodi alterni, per quasi vent’anni. Di quel tempo interminabile restano migliaia di versi, brevissimi, lucidi, sprezzanti, innamorati. Resta la memoria livida di cosa fosse il destino dei matti nell’Italia dei manicomi.“A queste si può fare tutto che tanto sono matte” dice la caposala guardando la Merini. E tutto, tutto le verrà fatto, negato, tolto, inflitto. Ma Alda non si rassegna. Sulle cose che accadono e che le accadono trattiene uno sguardo avido, curioso, impietoso. La sua forza è la poesia. Finché un giorno aprono i cancelli del manicomio. E non ci sono più i matti. Alda e le altre si riversano fuori dalle mura del manicomio, libere finalmente di abbracciare la terra, di affondare la faccia in mezzo all’erba di un giardino, di riempirsi la bocca di quel sapore osceno e felice.