ARCHIVIO SPETTACOLI

    La prova, P. Rambert (2015)

    Titolo: La prova

    testo, regia e coreografia Pascal Rambert
    con Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni
    scene Daniel Jeanneteau
    luci Yves Godin
    musiche Alexandre Meyer
    produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

    Pascal Rambert è regista capace di creare momenti teatrali di rara intensità. Di Rambert, direttore di T2G teatro parigino che lavora sulla creazione contemporanea, ERT ha recentemente prodotto la versione italiana di Clôture de l’amour, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata.
    È lo stesso percorso quello che guida Pascal Rambert nella creazione di un altro lavoro, non più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguardante la scrittura e l’atto creativo. E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo.
    Ecco dunque che, ne La prova, versione italiana di Répétition, ritroviamo Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni.

    Uno spettacolo che assume la forma di equazione priva di incognite: in una sala prove, Laura (attrice), Anna (attrice), Luca (scrittore) e Giovanni (regista) assistono all’implosione della loro unione artistica.

    La struttura, dietro al suo apparente ribollire, è molto semplice. Si assiste a un breve momento di una prova nel corso della quale Anna coglie nello sguardo di Luca che tra lui e Laura sta accadendo qualcosa.

    «A partire da qui – spiega Rambert – ho cercato di mostrare come, all’interno di uno sguardo, potessi costruire un mondo, un mondo che poi ho voluto far implodere. La realtà viene osservata su piani diversi. Ho spesso l’impressione che ciò che chiamiamo verità non risieda necessariamente in ciò che chiamiamo realtà ma molto più di frequente nelle finzioni. E ho visto più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo».

    SGUARDAZZI/RECENSIONI