ARCHIVIO SPETTACOLI

    Macbettu, A. Serra (2019)

    Titolo: Macbettu

    Di Alessandro Serra
    Tratto da Macbeth di William Shakespeare
    Con Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino
    Traduzione in sardo e consulenza linguistica Giovanni Carroni

    Collaborazione ai movimenti di scenaChiara Michelini
    Musiche pietre sonore Pinuccio Sciola
    Composizioni pietre sonoreMarcellino Garau
    Regia, scene, luci, costumiAlessandro Serra
    Produzione Sardegna Teatro
    In collaborazione con compagnia Teatropersona

    Con il sostegno di Fondazione Pinuccio Sciola, Cedac Circuito Regionale Sardegna
    Durata 90 minuti
    Foto Alessandro Serra

    Macbettu, vincitore del premio UBU 2017 come miglior spettacolo dell’anno, prende spunto da un lato dal Macbeth di William Shakespeare, dalla sua universalità e la pienezza di sentimenti, dall’altro dall’ispirazione del regista Alessandro Serra di fronte ai carnevali della Barbagia. Un lavoro, recitato in sardo, con una forza arcaica e con l’interpretazione solo maschile di Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. Ogni oggetto – i costumi, le pietre, il sughero, i campanacci – è elemento coerente e contribuisce alla costruzione di uno spazio visionario ed evocativo, in cui gli attori si muovono, seguendo precise traiettorie coreografiche.
    Una produzione Sardegna Teatro.

    Macbettu di Alessandro Serra s’incunea in un crocevia: da un lato le intuizioni geniali del Macbeth di Shakespeare, dall’altra l’ispirazione del regista di fronte al Carnevale barbaricino. Della vicenda scespiriana si recupera l’universalità e la pienezza di sentimenti, millimetricamente in bilico sul punto di deflagrare. Di fronte ai carnevali sardi una visione: uomini a viso aperto si radunano con uomini in maschere tetre e i loro passi cadenzano all’unisono il suono dei sonagli che portano addosso. «Quell’incedere di ritmo antico, un’incombente forza della natura che sta per abbattersi inesorabile, placida e al contempo inarrestabile: la foresta che avanza» – così Serra descrive la suggestiva ascendenza da cui è scaturito il suo lavoro di contaminazione.
    Macbettu traduce – e volontariamente tradisce – il suo riferimento testuale, valica i confini della Scozia medievale per riprodurre un orizzonte ancestrale: la Sardegna come terreno di archetipi, orizzonte di pulsioni dionisiache. La riscrittura del testo operata dal regista, trasferita poi in limba sarda da Giovanni Carroni, guarda a una interpretazione sonora: gli attori sulla scena – uomini, come da tradizione elisabettiana – decantano una lingua che è pura sonorità, si allontanano dal giogo dei significati per magnificare il senso.
    Sardegna Teatro sperimenta una modalità produttiva: abbandonando le logiche di produzione seriale, il Teatro di Rilevante Interesse Culturale sardo ha accompagnato il lavoro nella ricerca specifica di ciascun interprete e nella promozione di un contesto di costruzione dello spettacolo con una tempistica lunga, proteggendo così la coltura dei frutti dell’arte.
    Il risultato è uno spettacolo colmo di una meraviglia cupa, in grado di utilizzare elementi della tradizione, senza tuttavia fermarsi a una contemplazione statica, ma utilizzando i segni in modo schiettamente contemporaneo, quindi ambiguo, tragico, affascinante.
    Macbettu at mortu su sonnu: Macbettu inquieta con l’atroce bellezza di un racconto senza parole, in grado – come da tradizione barbaricina – di dire senza rivelare.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI