ARCHIVIO SPETTACOLI

    Petruška, V. Siani (2019)

    Titolo: Petruška

    Compagnia Virgilio Sieni
    Musica Igor Stravinsky
    Interpreti Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Andrea Palumbo
    Costumi Elena Bianchini
    Luci Mattia Bagnoli
    Allestimento Giovanni Macis
    Coreografia e spazio Virgilio Sieni
    Produzione Compagnia Virgilio Sieni

    In collaborazione con Teatro Comunale di Bologna

     

    Si ringrazia la Fondazione Isabella Scelsi per la gentile concessione rilasciata alla Compagnia Sieni di utilizzare l’opera Chukrum per la coreografia di Virgilio Sieni
    Foto Rocco Casaluci

    Virgilio Sieni rilegge Petruška di Igor Stravinskij, ispirata alla tradizione popolare russa della marionetta, per creare un lavoro in cui riprende il rapporto tra la marionetta e tragedia. Si trascende l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio e le sue molte anime si moltiplicano dando vita all’interpretazione dei sei danzatori. Petruška è anticipato e introdotto da Chukrum.
    Una produzione Compagnia Virgilio Sieni.

    “Petruška getta un legame con l’impossibile. Tra noi e il vuoto, tra noi e il nascosto.
    Petruška è una marionetta e non è una marionetta, convive nei due mondi, nelle due visioni ed esperienze, trascendendo l’esistenza stessa dell’uomo per identificarsi con il gesto liberatorio. Non un semplice scatenamento, ma ascensione per cadere nuovamente nell’esperienza dell’umano. La vita come palestra verso la natura intrecciata da una geografia di sentimenti che ci indica quanto essa, la vita, vada vissuta per quello che è: un travasare inarrestabile da un’esperienza all’altra, e allo stesso tempo esperienza trascendentale, dove il corpo è messo in opera nella sua essenza archeologica, capace di creare un’infinità di gesti e posture figurali secondo un sistema di combinazioni articolari.

    Petruška è qui in cammino tra lazzi e innamoramento, tra gioco e tragedia, si dimentica della sua incorporeità e da angelo delle fiere e del divertimento apre uno squarcio nella vita. Ci permette di penetrare in quel tratto dell’immaginario dove l’essere marionetta ci guida nel vissuto: marionetta che disattiva con le sue movenze e le danze, l’inesorabile decadimento. Dunque, danzare fino alla fine del mondo, fin dal primo momento che già assapora di tragedia nonostante il clima festoso.

    Qui la coreografia vuole rimanere fedele al mito di Petruška così come amiamo alla follia le infinite fuoruscite di Pulcinella che donano leggerezza alla gravità delle azioni.

    Lo spettacolo si sviluppa intorno alla relazione tra marionetta e tragedia, gioco e archeologia: un ciclo di azioni sentimentali sulla natura del gesto e l’abilità di stare al mondo”.

    Virgilio Sieni

    Lo spettacolo Petruška è anticipato da Chukrum. Afferma Sieni: “La composizione musicale sembra addentrarsi nel ‘notturno del corpo’ svelando piani percettivi che richiamano alla notte rivelatrice di un mondo di forze ancestrali, dell’origine.

    Il brano coreografico si pone in relazione col Petruška, con quello che sta prima e dopo, l’uomo nella sua ricerca continua dell’origine ma anche della leggerezza che segna il suo passaggio. Chukrum propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruska e delle sue vicende ‘umane’: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro non è altro che l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli.

    Tutto il brano allude alla nascita, non solo dell’uomo ma del bagliore che lo genera, del gesto che lo determina. Sembra che ogni avvento avvenga per via della luce, di aloni ed energie che formano una materia che rimane indeterminata, accennando al materializzarsi del corpo. Allo stesso tempo il respiro che risuona in queste apparizioni sembra avere un’ampiezza maggiore rispetto alla capacità data all’uomo di assorbire e restituire l’aria attraverso il suo organismo. L’ampiezza nel suo sostanziarsi attraverso la lentezza molecolare e indicibile dell’origine, introduce la figura del Petruška”.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI