ARCHIVIO SPETTACOLI

    Lear, A. Reimann, Luisi-Bieito (2019)

    Titolo: Lear

    opera in due parti
    tratta da
    Re Lear di William Shakespeare
    libretto Claus H. Henneberg
    musica Aribert Reimann

    Maestro concertatore e direttore Fabio Luisi
    regia Calixto Bieito
    scenografia Rebecca Ringst
    costumista Ingo Krügler
    luci Franck Evin
    videoproiezioni Sarah Deredinger
    drammaturgia Bettina Auer

    König Lear Bo Skovhus
    König von Frankreich Frode Olsen
    Herzog von Albany Andreas Scheibner
    Herzog von Cornwall Michael Colvin
    Graf von Kent Kor-Jan Dusseljee
    Graf von Gloster Levent Bakirci
    Edgar Andrew Watts
    Edmund Andreas Conrad
    Goneril Angeles Blancas Gulin
    Regan Erika Sunnegardh
    Narr Ernst Alisch

    Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
    Maestro del Coro Lorenzo Fratini

    allestimento Opéra National de Paris

    Nel 1978 il compositore berlinese Aribert Reimann firma Lear, opera nata su sollecitazione del baritono Dietrich Fischer-Dieskau, che ne sarà il primo leggendario interprete. Il soggetto è tra i più noti, quel Re Lear di Shakespeare che ha sempre affascinato, ma anche scoraggiato, molti compositori, uno su tutti Giuseppe Verdi che non realizzò mai il suo proposito di farne un’opera. Lear a differenza degli altri personaggi del bardo inglese non ha statura eroica ma è una vittima, non solo delle avide e ingannevoli figlie, ma soprattutto di se stesso e della sua altezzosità, che non gli consente di riconoscere l’amore unico e sincero di Cordelia. Spogliato dei suoi averi e dei suoi onori, per Lear la caduta a picco nel baratro della follia è inarrestabile e violenta, così come lo è la musica di Reimann, che, memore delle tecniche compositive di mezzo secolo di storia, dalla lezione della Seconda scuola di Vienna all’anarchia sperimentale del post avanguardia, esalta gli estremi drammatici dell’opera con una scrittura livida e tagliente.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI