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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    L’Illusionista, Letteria Giuffrè Pagano (2017)

    Titolo: L'Illusionista

    tratto da Il teatro decomposto di Matei Vișniec
    con Tazio Torrini
    regia di Letteria Giuffrè Pagano

    Imperdibile spettacolo dai toni divertenti e sfumature surreali, un testo esilarante messo in scena per la prima volta in Italia dalla compagnia Telluris per un nuovo lavoro firmato Giuffrè/Torrini. Dopo molteplici repliche all’estero, questo spettacolo di grande successo approda al TRA di Pisa prima di ripartire per nuove mete. L’acclamato attore Tazio Torrini regala al pubblico una superba interpretazione, generosa, divertente e … a dir poco camaleontica! Non possiamo svelarvi altro, vi aspettiamo sabato 6 maggio.
    Dalle note di regia:
    L’uomo-pattumiera è l’emblema di una società che non identifica più l’umano nelle sue qualità naturali ma in quanto materiale di consumo, soggetto ideale per torture psicologiche e fisiche umilianti da parte di regimi di ieri e di oggi.
    Alla deriva in un mondo da ricomporre e senza una propria identità, l’uomo oscilla tra momenti di riflessività e l’allucinata esibizione di rituali svuotati di senso. Il teatro innovativo di Vișniec fa emergere dalla sua polifonia motivi surreali accanto a brandelli di realtà contemporanea.
    Il testo che rappresenta una sfida, è stato infatti concepito non per essere rappresentato, ma come una lunga serie di monologhi-esercizio per attori per scuole di teatro. Contagiati dal suo fascino sempre in bilico tra il ridicolo e l’incubo, “Il teatro decomposto” è l’immagine riflessa dell’uomo disumanizzato e ci induce a riflettere sulla condizione propria del teatro: la decomposizione/disgregazione che coinvolge la vita stessa, l’uomo, il suo corpo e le proprie difese, private e sociali. Questi i motivi che ci hanno indotto ad accogliere la sfida e giocare con le nostre illusioni.
    Lo spettacolo è articolato in quadri-episodi per un attore, alle prese con un pubblico reale e irreale nello stesso tempo, in un mondo abitato da strani animali. E’ tutta nostra invece la scelta di ambientare in un territorio post-bellico l’azione dell’Illusionista, che ci introduce ai nostri moderni mostri: il super-atleta, sempre perfetto nei suoi muscoli e orribilmente acclamato dal pubblico; il consulente in lavaggio cervelli, che invita il pubblico in sala in un vorticoso giro in giostra, mettendo a nudo frustrazioni e falsità; il prestigiatore, metafora di un’umanità sempre meno padrona e meno consapevole delle forze che sta maneggiando.

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