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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    L’italiana in Algeri, G. Rossini, Pasqualetti-Vizioli (2018)

    Titolo: L'italiana in Algeri

    dramma giocoso in due atti
    di
    Angelo Anelli
    musica Gioachino Rossini
    (Edizioni Casa Ricordi, Milano)

    Mustafa Alessandro Abis
    Lindoro Diego Godoy
    Taddeo Nicola Ziccardi
    Elvira Giulia Dalla Peruta
    Isabella Antonella Colaianni
    Zulma Caterina Poggini 
    Haly Alex Martini

    direttore Francesco Pasqualetti
    regia Stefano Vizioli 
    scene e costumi Ugo Nespolo 
    luci Michele Della Mea

    Orchestra Arché
    maestro del coro Marco Bargagna

    nuova produzione Teatro di Pisa
    in collaborazione con Teatro Verdi di Trieste

    Un vero e proprio caposaldo della produzione rossiniana. Si suole infatti far risalire l’aureo momento dell’esplosione di Rossini nei teatri italiani, la sua precoce conquista d’un successo destinato a non venir mai meno, all’anno 1813, quando il ventunenne compositore sbancò i teatri veneziani con due capolavori, l’uno serio dato alla Fenice il 6 febbraio, Tancredi, e l’altro buffo dato al San Benedetto il 22 maggio, L’italiana in Algeri, appunto. Nella sua acuminata e coloratissima veste sonora, L’Italiana in Algeri fu qualcosa di veramente inusitato per il costume musicale dell’epoca: per le vertigini d’una coloratura vocale che proprio qui approdavano all’opera buffa senza visibili differenze rispetto alla scrittura dell’opera seria (fino ad allora luogo deputato dell’esibizione belcantistica), per le innovazioni determinanti della drammaturgia, per le straordinarie finezze orchestrali.
    La trama è nota (e si ispira a un fatto di cronaca, la vicenda di una signora milanese, Antonietta Frappolli, rapita dai corsari nel 1805, portata nell’harem del Bey di Algeri e poi tornata in Italia): il Bey di Algeri Mustafà brama una nuova moglie, possibilmente italiana. Si è infatti stancato di Elvira, la sua sposa, e, per liberarsene, decide di maritarla al suo giovane schiavo italiano Lindoro. In una scorreria di pirati, il suo fedele corsaro Haly ha notato fra i prigionieri un’italiana bellissima, Isabella, che si era imbarcata, accompagnata da Taddeo, suo irriducibile spasimante, alla ricerca del fidanzato di cui da tempo non aveva più notizie: proprio quel Lindoro schiavo del Bey. Una volta a palazzo, Isabella riuscirà con il suo fascino, la sua intelligenza e la sua astuzia, ad aver ragione di Mustafà e a ripartire da Algeri con Lindoro e tutti gli altri schiavi italiani. A Mustafà non resta che tornare, scornato, all’amore di Elvira.

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