ARCHIVIO SPETTACOLI

    Mare giallo, M. Paganelli (2020)

    Titolo: Mare giallo

    di e con Marta Paganelli
    musiche dal vivo Giovanni Gargini

    “Finalmente uscendo posso vedere il campo alla luce del sole. Sabbia gialla, case di sabbia gialla, cielo blu. Fine. Il deserto è piatto.
    Grande. No, non grande, infinito. Che tu vada avanti o indietro sei sempre nel deserto. Nel deserto il tempo non è una linea, è un piano. Si può vivere nel deserto?”
    Tratto dal diario che Marta Paganelli ha tenuto durante la sua permanenza in un campo Saharawi, lo spettacolo vuole restituire le atmosfere, i pensieri, le emozioni di un’esperienza in grado di toccare le corde più profonde della propria anima.
    La storia di un viaggio in un mondo così lontano eppure così vicino a noi, quello del popolo Saharawi, raccontata dal punto di vista di chi lo scopre per la prima volta.

    Cosa vuol dire conoscere un’altra cultura? Cosa significa integrazione? A cosa serve la cooperazione internazionale?
    Una viaggiatrice visita per la prima volta un mondo lontano, quello dei campi Saharawi in Algeria.
    Come si vive nei campi Saharawi?
    Prima i Saharawi vivevano in tenda, da un po’ hanno iniziato a vivere in case di mattoni e sabbia, ma le case hanno conservato l’anima delle tende. Nella casa Saharawi non ci sono lucchetti, non ci sono serrature, l’ospite è sacro ed è sempre il benvenuto. La casa Saharawi è un luogo aperto, dove tutti possono entrare perché tutti sono parte della comunità. Nella casa Saharawi si sta tutti insieme, chi prega, chi parla, chi cucina, chi gioca, non ci sono spazi separati per gli adulti e spazi per i bambini. Nella casa Saharawi tutto viene messo in comune. Visitare i campi Saharawi è un cambio di punto di vista. Non racconteremo la storia di un popolo, ma quella di un viaggio. Un viaggio non solo nello spazio, ma nella mente, un viaggio dove ritrovare l’ascolto dell’altro e dell’altrove.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI