ARCHIVIO SPETTACOLI

    Miles gloriosus, TEP (2016)

    Titolo: Miles gloriosus

    regia Cristiano Roccamo
    con Massimo Boncompagni, Jacopo Costantini, Fabio Facchini, Riccardo Bartoletti, Sara Castiglia, Valentina Donati
    musiche originali Sara Castiglia
    disegno, scenografia e realizzazione Dino Serra
    disegno costumi Gloria Fabbri 
    realizzazione costumi Marta Benini 
    direttore di produzione Riccardo Bartoletti 
    responsabile tecnico Antonio Salerno
    amministrazione Maëlig Bidaud
    responsabile organizzativa Valentina Santi 
    produzione Teatro Europeo Plautino

    Per festeggiare i 2200 anni dalla morte di T.M. Plauto abbiamo allestito uno dei suoi capolavori. La scelta è ricaduta facilmente sul Miles Gloriosus che è il testo più lungo e divertente del grande commediografo latino.
    E’ uno spettacolo che ha ancora un grandissimo richiamo nel grande pubblico, ed in questo nuovo allestimento ho scelto di mettere in piedi così una versione che ricordasse la vita di Roma sia nelle scene che nei costumi, ma ho altresì chiesto ai miei collaboratori un piccolo lavoro di ricerca per avere un risultato che richiamasse da una parte la Roma antica e dall’altra mettesse in evidenza idee e materiali dei nostri tempi. Partendo dal testo originale e mantenendone la quasi totalità delle battute, abbiamo immaginato un Pirgopolinice che si sente reduce dalla Seconda Guerra Punica. In sella al suo elefante, narra battaglie mai affrontate e vittorie mai vissute schernito dal suo servo Artotrogo. La collaborazione con Sara Castiglia crea dei sottofondi musicali di impronta mediterranea, a ricordare la grande storia passata dell’area geografica culturalmente più importante al mondo. Efeso rimane la città d’ambientazione con i suoi teatri, templi e bagni ricreati da una scenografia semplice ma ricca di ogni particolare.
    Il piacere di allestire questo spettacolo con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha reso il risultato finale assolutamente degno dei festeggiamenti dedicati a Plauto che in pochi ricordano ma che rimane l’origine della commedia.

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