ARCHIVIO SPETTACOLI

    Planimetrie, Dehors/Audela (2017)

    Titolo: Planimetrie

    concept: Dehors/Audela, Giulia Vismara
    con Salvatore Insana, Elisa Turco Liveri, Giulia Vismara
    musica e sound design: Giulia Vismara
    immagini e video: Salvatore Insana
    produzione: Dehors/Audela
    con il sostegno di Anghiari Dance Hub, ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, Armunia, Spazio K,
    Verdecoprente Re.Te. e Florian Meta-Teatro

    Memorie a bassa definizione, disturbate dal presente. In(de)codificabili. Di quando non pensavamo a confezionarci per il prossimo.
    Planimetrie è un’indagine sviluppata a tre livelli sul rapporto tra spazio, corpo e memoria, tra danza e architettura. È il tentativo di rievocare un interno, nell’imprevedibilità del ricordo, nella reversibilità imponderabile delle tracce, ripartendo da un in(d)izio sempre uguale e diverso. Una stanza, quella in cui ognuno ripone il ricordo della propria essenza più profonda.
    La performer si relaziona in maniera oggettiva al suono e allo spazio costruendo una sorta di misurazione e mappatura dello spazio vuoto, per poi cadere a tratti su un piano più emozionale ed intimo. La musicista e il videomaker, entrambi in scena, contribuiscono a definire lo spazio, allestendolo in tempo reale con la strumentazione tecnica necessaria a far emergere, suoni, immagini, segni di una possibile planimetria emozionale, elaborando man mano una sorta di mappatura che si stratifica su più livelli. La spazializzazione del suono tramite l’utilizzo di quattro speakers, registratori analogici, suoni concreti e voci raccolte nel tempo, crea un effetto immersivo e di forte coinvolgimento del pubblico. La performer tenta di abitare questi luoghi che, una volta creati, vengono subito decostruiti, passando per diversi piani (oggettivo, materico, emotivo).
    Nell’interazione tra corpo, suono e immagini si rievoca uno spazio tanto preciso quanto indescrivibile fatto di distanze tra oggetti e proporzioni tra i volumi, e il cui disegno finale sfugge però di continuo, come la memoria che spesso modifica la percezione delle misure e delle distanze. I corpi si muovono in una zona di confine che, nel suo farsi e disfarsi, è il luogo di un processo di gestazione della forma, mentre la ricerca del movimento oscilla di continuo tra paesaggio interno ed esterno, tra intimità e rapporto con il pubblico, con l’esterno.
    È possibile sentire uno spazio senza vederlo?

    Dehors/Audela, nato dall’incontro tra Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana, è un progetto che fa confluire teatro, videoarte e performance, nel segno di una ricerca continua in cui i diversi codici artistici, pur mantenendo una loro specificità, generano nuove forme espressive.
    Corpo e azione costituiscono il centro della drammaturgia in una pratica in cui anche il video assume tratti fisici, nutrendosi del corpo e diventandone parte integrante, all’insegna di un’interferenza reciproca.
    Negli ultimi anni Turco Liveri e Insana, in collaborazione con la light designer Giovanna Bellini, hanno dato vita a opere videoteatrali, progetti di ricerca audiovisiva, installazioni urbane, percorsi d’indagine fotografica e workshop sperimentali, nel costante tentativo di un superamento dei generi, dei luoghi e degli strumenti “deputati”.
    SGUARDAZZI/RECENSIONI