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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Platero y yo, J. R. Jiménez-U. Dighero (2018)

    Titolo: Platero y yo

    testo di Juan Ramón Jiménez
    regia Ugo Dighero
    interpreti Ugo Dighero e Christian Lavernier
    musiche Mario Castelnuovo – Tedesco
    produzione TEATRO NAZIONALE DI GENOVA

    Il mondo visto con gli occhi di un asinello. Dall’opera del poeta premio Nobel, un raffinato intreccio di parole e musica, in cui brillano le grandi doti espressive di Ugo Dighero.
    All’origine c’è la calda, vibrante scrittura di Juan Ramón Jiménez, poeta premio Nobel del 1956, una delle voci più alte – assieme a Lorca, Unamuno, Ortega y Gasset, Alberti, Machado, Salinas… – della letteratura spagnola. E c’è, in particolare, un poema che racconta di un piccolo asinello soffice e soave, che accompagna l’autore stesso per le strade del suo paese natale, Moguer, in Andalusia. Tra realtà e fantasia, il legame di amicizia è così forte che Jiménez legge le vicende della sua vita e del mondo attraverso gli occhi e i sentimenti del suo amico asino, trasformando il monologo in un dibattito ad una voce ma a più pensieri. Ecco Platero y yo: sul filo dei ricordi, forse la riscoperta della leggerezza dell’infanzia, della libertà ingenua e genuina che si dimentica crescendo.
    Favola soave come il suo protagonista, scritta per gli adulti cui parla come “bambini cresciuti troppo in fretta”, Platero y yo risuonò anni dopo nell’immaginazione del compositore Mario Castelnuovo-Tedesco che, nel 1960, ne mise in musica ventotto capitoli, scelti tra i più belli e significativi, creando un’opera per voce narrante e chitarra di estrema complessità e splendida leggerezza. L’incontro tra letteratura poetica e musica letteraria per un piccolo-grande capolavoro teatrale del Novecento.
    Ugo Dighero, attore dalla cifra intensa e sulfurea, insieme all’amico chitarrista Christian Lavernier, riprende quel testo, ne fa una nuova drammaturgia, scegliendo a sua volta diciassette capitoli, e strutturandoli in una veste dove voce e chitarra si muovono all’unisono, dando vita a un gioco armonico che apre a nuove immaginifiche letture del testo. Una fiaba filosofica che parla “anche” ai bambini, dove le doti espressive di Ugo Dighero vedono il massimo campo d’azione, tra parole e musica.

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