ARCHIVIO SPETTACOLI

    Pupilla (1983-2014), Dancehous Company (2015)

    Titolo: Pupilla (1983-2014)

    uno spettacolo di Valeria Magli
    con DanceHaus Company
    interpreti: Chiara Monteverde, Armida Pieretti, Susan Vettori
    voce recitante: Valeria Magli
    musiche di Claude Debussy, Gabriel Fauré, Juan Hidalgo, Ethelbert Nevin, C. J. Orth
    editing e restauro musiche (2014) AGON
    poesie di Hugo Ball, Milli Graffi, Letizia Paolozzi, Giovanni Pascoli, Gisèle Prassinos, Umberto Saba
    testi (1983) a cura di Valeria Magli e Letizia Paolozzi
    aiuto regia: Dalila Sena
    luci: Michelangelo Campanale
    assistente coreografia: Maria Pia Tommaselli
    costumi (1983) Valeria Magli
    restauro costumi (2014) Elisa Scalvini
    maschere e manichino (1983): Guerrino Lovato
    bambola (1983): Brigitte Starczewski Deval
    foto (1983): Carla Cerati
    foto (2014): Alberto Calcinai
    produzione (1983): Teatro Franco Parenti
    produzione (2014): ContART
    Riallestimento nell’ambito del progetto RIC.CI
    Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni ’80-’90
    ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini
    organizzazione e comunicazione Silvia Albanese
    in collaborazione con:
    Teatro Pubblico Pugliese – Comune di Bisceglie – progetto “Sistema Garibaldi”/ Amat –
    Associazione Marchigiana Attività Teatrali / Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto
    in coproduzione con:
    Fondazione Teatro Grande di Brescia / Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee /
    Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi / Fondazione Ravenna Manifestazioni /
    Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” / Torinodanza – Fondazione Teatro
    Stabile di Torino

    Nel 1983 le tappe di Pupilla, di e con la performer Valeria Magli, erano scandite da riferimenti culturali inequivocabili (Hans Bellmer, Heinrich von Kleist), da immagini evocative, ora commosse, ora rarefatte. E lo sono ancora.
    L’odierna ricostruzione della pièce, affidata a tre ballerine della DanceHaus Company, torna a raccontare il rapporto tra bambola, infanzia, erotismo e non solo.

    “La bambola appartiene alla numerosa famiglia delle marionette, dei pupazzi, dei manichini, degli automi” dice Valeria Magli, “tutte effigi dell’umano che si legano agli antichi miti sulla resurrezione dei morti e sulla metamorfosi di esseri vivi in figure morte”.
    Ricca di calcolatissima fantasia e di un’accurata scelta di musiche e strofe, Pupilla resuscita insieme alle ambigue donne-robot, una pionieristica stagione italiana di “poesia ballerina”, originale ancora oggi.
    Marinella Guatterini

    Pupilla è un percorso a ritroso nella memoria.
    È anche la storia del rapporto tra l’essere umano e le sue riproduzioni: bambole, manichini, pupazzi, giocattoli speciali che imitano la vita senza raggiungerla.
    La bambola rimanda al mondo dell’infanzia con i giochi teneri e le cantilene, ma anche con i suoi misteri e le sue perversioni.
    “La bambola è apparsa come punto di incontro fra l’antico mito della statua che diventa viva e la nuova mitologia della morta vita meccanica”.
    Allora si passa alla vita che imita la finzione, come fanno oggi robot e automi che ci affiancano.
    Valeria Magli

    SGUARDAZZI/RECENSIONI