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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    The deep blue sea, L. Zingaretti (2018)

    Titolo: The deep blue sea

    di Terence Rattigan
    con Luisa Ranieri, Maddalena Amorini – iNuovi, Giovanni Anzaldo, Francesco Argirò – iNuovi, Alessia Giuliani, Aldo Ottobrino, Luciano Scarpa
    scene Carmelo Giammello
    costumi Chiara Ferrantini
    regia Luca Zingaretti
    produzione Zocotoco Srl, Teatro di Roma, Fondazione Teatro della Toscana

    Luca Zingaretti dirige Luisa Ranieri in The Deep Blue Sea, capolavoro di Terence Rattigan, uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo.
    Una straordinaria storia d’amore e di passione con uno dei più grandi ruoli femminili mai scritti nella drammaturgia contemporanea; una riflessione su cosa un uomo o una donna sono capaci di fare per inseguire l’oggetto del loro amore.
    Una produzione Zocotoco Srl, Teatro di Roma, Fondazione Teatro della Toscana.

    Sir Terence Mervyn Rattigan, (10 giugno 1911 – 30 novembre 1977) nasce a Londra, nel quartiere di South Kensinghton, da una famiglia di estrazione protestante. Suo nonno era Sir William Henry Rattigan; suo padre, Frank, era un diplomatico. Non stupisce, quindi, che i suoi lavori siano ambientati in quella che potremmo definire la “upper middle class”. Sir Rattigan si definiva un “omosessuale inquieto” e un outsider. Nelle sue pièce amava trattare “problemi di frustrazione sessuale, relazioni fallite e adulteri” e rappresentare un mondo di repressioni e reticenze.

    The Deep Blue Sea è una pièce sulle infatuazioni e gli innamoramenti che sconvolgono mente e cuore; l’amore folle che tutto travolge, a cominciare dal più elementare rispetto di se stessi. Cosa siamo capaci di fare per inseguire l’oggetto del nostro amore? E com’è possibile che, pur di raggiungerlo, siamo disposti a sacrificare qualunque cosa? È una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze che risolvono, ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane.

    Rattingan disegna personaggi di potenza straordinaria e forza assoluta. In mezzo a loro emerge, come una regina, la protagonista, Hester Collyer Page, che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne.

    La storia, che si svolge durante l’arco di un’unica giornata, inizia con la scoperta, da parte dei suoi vicini di appartamento, del fallito tentativo di Hester Collyer di togliersi la vita con il gas. La donna ha lasciato il marito, facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page: un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool. La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è, però, andata raffreddando. Le difficoltà economiche (Freddie è da tempo disoccupato) e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata.

    Lo shock per il tentato di suicido di Hester e la discussione che ne segue non migliorano le cose. A complicare il tutto, nel pomeriggio, arriva la notizia che Freddie ha, finalmente, trovato lavoro come collaudatore di aerei: dovrà, però, trasferirsi in South Carolina. Alla fine della giornata, grazie all’intercessione di Mr. Miller (un inquilino del palazzo, ex dottore, radiato dall’albo per ragioni sconosciute) Hester, per continuare a vivere, sarà costretta a prendere una decisione particolarmente difficile.

    Questi due reietti, emarginati dalla società per il loro eccesivo “amare”, si scopriranno legati da una curiosa e commovente solidarietà.

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