ARCHIVIO SPETTACOLI
Tu Two, Bartolini-Baronio (2016)
Titolo: Tu Two
di e con: Tamara Bartolini, Michele Baronio
soundscape: Renato Ciunfrini
U_TWO viaggio della mente, buco da cui guardare Due sospesi,
alla fine o allʼinizio di un viaggio, risucchiati dal mondo di fuori, chiusi dentro
un paesaggio sonoro che pesa come unʼeredità e vomita la storia.
Lo sguardo reintroduce la vita e rende – chi è guardato e chi guarda – compatibile,
simile, umano. Nella brevità del suo accadere è un privilegio d’intimità a dispetto
del gelo di relazioni disumane.
Così vicini così lontani i due sono incapaci di guardarsi, toccarsi, amarsi.
Lʼintimità cambierà il ritratto con un gesto di spontaneità inattesa, basterà un attimo
per riconoscersi e partire e la macchina diventerà un palco, i due un duo pronti per
il concerto, per il gioco del teatro, per condividere cataste di desideri e tenere vivo il
fuoco del nostro stare al mondo. TU_TWO chiede di pensarsi uno nel due senza la
fusione mortifera, chiede allo spettatore e a chi lo sta scrivendo con il proprio corpo,
carne, ossa, sangue, di seguire le vene, il fuori che entra dentro, sentirlo premere
nei polsi e spingerlo da qualche parte per operare io, tu, noi – due – una
trasmutazione alchemica di elementi costitutivi, di rabbia in amore. E ci sei Tu.
E Tu. E anche Tu. E ci si guarda finalmente e si allenta la tensione, i muscoli
intravisti da dietro, il collo, la nuca, si accende la luce per ridere, giocare.
Perché TU_TWO è riso e amore che ci contrae come muscolo unico in un corpo
molto più esteso di quello che ci portiamo in giro.
Auto per 6 spettatori alla volta Durata 8 minuti