London Escorts sunderland escorts asyabahis.org www.dumanbet.live www.pinbahiscasino.com sekabet.net olabahisgir.com www.maltcasino.net www.faffbet-giris.com www.asyabahisgo1.com dumanbetyenigiris.com pinbahisgo1.com www.sekabet-giris2.com olabahisgo.com www.maltcasino-giris.com www.faffbet.net betforward1.org betforward.mobi www.1xbet-adres.com 1xbet4iran.com www.romabet1.com www.yasbet2.net 1xirani.com romabet.top 3btforward1.com 1xbet 1xbet-farsi4.com بهترین سایت شرط بندی betforward
    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Ubu re, Ubu chi?, S. Martini – KanterStrasse (2018)

    Titolo: Ubu re, Ubu chi?

    da Ubu Roi di Alfred Jarry
    drammaturgia e regia Simone Martini
    scene Eva Sgrò
    luci Marco Santambrogio
    con Luca Avagliano, Simone Martini, Alessio Martinoli
    una produzione KanterStrasse
    con il sostegno di Regione Toscana e Comune di Terranuova B.ni

    Ubu Re è uno dei quattro testi che compongono la quadrilogia di Alfred Jarry, scrittore, poeta e drammaturgo francese inventore della Patafisica. Ubu Re è un testo andato in scena per la prima volta nel 1896 facendo subito scalpore. E’ un testo che ha cambiato il teatro, un classico moderno capace di parlarci ancora oggi.
    Un testo sempre attuale, perché in fin dei conti le regole alla base del gioco sono sempre le stesse: il potere, la ricchezza e l’ingordigia che porta a consumare e a consumarsi sempre troppo velocemente.
    La nostra versione, dedicata sia ai grandi che ai piccoli, parte dall’inizio della storia, dal racconto di quel clamoroso debutto al teatro dell’opera di Parigi dove il pubblico in sala vide quell’incredibile personaggio avanzare verso di loro al grido di “MERDRE!”
    Da qui partiamo per raccontare il primo dei capitoli della saga di Padre e Madre Ubu, da quella parola, da quel grido capace di rompere qualsiasi equilibrio, qualsiasi immagine di elegante compostezza, un grido capace di rianimare ancora una volta i due protagonisti, bloccati all’interno di un classico dipinto del ‘600, in abiti storici accanto ad una natura morta, pallidi in viso e pur sempre maschere dell’infinita commedia del potere e della sua gestione, annosa vicenda su cui, tutti noi, ancora ci interroghiamo.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI