ARCHIVIO SPETTACOLI
Vangelo, Pippo del bono (2016)
Titolo: Vangelo
VANGELO
di Pippo Delbono
con Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Alma Prica, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Nina Violić, Safi Zakria, Mirta Zečević
e con la partecipazione nel film dei rifugiati del centro di accoglienza PIAM di Asti
immagini e film Pippo Delbono
musiche originali digitali per orchestra e coro polifonico Enzo Avitabile
scene Claude Santerre
costumi Antonella Cannarozzi
disegno luci Fabio Sajiz
direzione tecnica Fabio Sajiz
luci e video Orlando Bolognesi
suono Matteo Ciardi
nche questa volta è dall’esperienza personale che parte la ricerca di Pippo Delbono. Inizia a filmare i posti visti durante i suoi viaggi (frontiere, carceri, muri, ospedali), a fotografare le persone incontrate (immigrati arrivati dall’Africa e dal Medio Oriente, zingari che abitano in luoghi di totale degrado, persone che hanno vissuto la tragedia della guerra).
Vangelo è una fusione tra arte e vita, un lavoro corale degli attori della Compagnia Delbono e di quelli del Teatro Nazionale Croato di Zagabria, dove la musica di Enzo Avitabvile e le immagini del film girato dallo stesso Delbono guidano il pubblico dentro quelle voci, quei suoni, quegli echi, quei silenzi, ma anche quella forza vitale, quell’inspiegabile gioia trovata nei luoghi deputati del dolore.
«[…] Sua madre, fervente cattolica, non si rassegnava ad accettare l’allontanamento del figlio dalla religione e gli chiese, anche in punto di morte, di creare uno spettacolo dedicato al Vangelo per trasmettere un messaggio d’amore agli spettatori. Pippo Delbono quindi realizza il desiderio della madre, ma seguendo il suo estro: camminando, correndo, danzando tra platea e palcoscenico, offre una sua interpretazione della religione […].Vuole infatti indagare dentro se stesso, ricercare nella sua memoria di bambino e di chierichetto le frasi e i passi del Vangelo che ancora oggi ritiene significative per dare voce agli ultimi, alle persone che soffrono, a cui l’attore e regista si sente così vicino da aver sempre costituito la sua compagnia con emarginati che possano esprimere il suo messaggio teatrale, il suo Vangelo dell’amore.» Albarosa Camaldo, Famiglia Cristiana