ARCHIVIO SPETTACOLI
xx, xy, Opera (2015)
Titolo: xx, xy_primo passo nella tragedia di Amleto
cura della visione e regia Vincenzo Schino
performer Emiliano Austeri, Marta Bichisao
coreografia Marta Bichisao
suono Federico Ortica
dramaturg Letizia Buoso
scenografia Emiliano Austeri
scultura Vito Sabini / Leonardo Cruciano workshop
Consideriamo Amleto come un dispositivo per la visione.
In Amleto la realtà viene messa in crisi e modificata attraverso il gioco della rappresentazione. La radice della nostra ricerca nasce da questo problema. Il confine tra finzione scenica e fenomeno reale, la moltiplicazione di senso attraverso la relazione di arti e linguaggi diversi, come il teatro, la pittura, il cinema ha da sempre costituito un punto di partenza importante per ogni nostro lavoro.
Ponendoci in un confronto diretto con un testo tanto complesso, ci interessa concentrare il lavoro su un’immagine emblematica e fisiologicamente chiara: l’assassinio del padre attraverso un veleno colato nelle orecchie. Questo dettaglio viene ingigantito e modellato dal vivo da uno scultore.
I performer sono due, un uomo e una donna, con conseguente differenza di qualità di movimento e di attitudine alla scena. Alto e basso, maschile e femminile, xx e xy.
In Sonno, nostro precedente lavoro basato sul Macbeth e su Goya, si è indagata la relazione tra pittura e teatro in rapporto alla finzione e al potere evocativo dell’immagine dipinta.
In questo primo passo all’interno di Amleto abbiamo utilizzato il linguaggio della scultura, dell’arte plastica.
Le parole del poeta connettono continuamente il microcosmo con il macrocosmo.
Scultura e danza sono arti dinamiche, in stretta relazione con la consistenza e il peso della materia e con la questione del luogo e della vicinanza tra spettatore e performer.