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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Zombitudine, D. Timpano (2015)

    Titolo: Zombitudine
    Regia: Daniele Timpano
    Tournée:

    Sito dello spettacolo

    Testo, regia, interpretazione / Elvira Frosini e Daniele Timpano
    Scene e costumi / Alessandra Muschella
    Ideazione e realizzazione tecnica / Marco Fumarola e Daniele Passeri
    Aiuto regia / Francesca Blancato
    Collaborazione tecnica luci / Matteo Selis
    Luci / Omar Scala e Martin Palma
    Assistenza scene e costumi / Daniela De Blasio
    Organizzazione e promozione / Daniela Ferrante
    Ideazione e regia teaser video / Emiliano Martina
    Tealizzazione teaser video / Grapevine Studio
    Progetto Grafico / Antonello Santarelli
    Disegni / Valentina Pastorino
    produzione / amnesiA vivacE, Kataklisma
    coproduzione / Teatro della Tosse – Genova, Fuori Luogo – La Spezia, Teatro dell’Orologio – Roma

    Un uomo e una donna, rifugiati in un teatro insieme al pubblico, attendono l’arrivo di qualcuno, di qualcosa: un nuovo inizio? La morte? Un cambiamento? Non si sa se bello o brutto, ma un evento sta arrivando. O forse arrivano gli Zombi.
    Gli Zombi siamo noi. La Zombitudine è la nostra condizione quotidiana. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica in cui la vita da assediati è divenuta normalità, si fa fatica a focalizzare il pericolo o la salvezza. Quella dello Zombi è l’immagine palingenetica della nostra fine ma anche un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa a tutta questa economia, questo mercato, questo dominio di banche, finanza e multinazionali. L’unico Risorgimento possibile per il nostro paese e per i suoi abitanti è un Risorgimento Zombi. Zombi di tutto il mondo unitevi.
    Zombitudine, ovvero la condizione umana dei giorni d’oggi. Una storia di impotenza, l’impotenza di non essere mai in grado di prendere una posizione, ma anche il sentimento di scelta del lassismo. Davanti alla scelta, al prendere posizione, ci sentiamo sempre grandi e guerrieri, eppure spesso non facciamo che lasciarci cullare dall’incapacità di decidere.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI