ARCHIVIO SPETTACOLI

    Transumanze, F. Pugliese (2016)

    Titolo: Transumananze

    scritto e raccontato da Fabrizio Pugliese
    collaborazione artistica Fabrizio Saccomanno

    Spettacolo di cantastorie, con tanto di chitarra e bastone, dove si narra delle fatiche e delle meraviglie dell’antico uso della transumanza.

    Su alcuni vocabolari via internet, alla voce transumanza si trovano spiegazioni del tipo ‘complesso delle migrazioni stagionali di animali di grossa e media taglia….. percorrono particolari vie naturali (tratturi)…..condottivi dall’uomo nelle regioni a economia poco sviluppata, trasportate su strade ordinarie con appositi autocarri nelle regioni più sviluppate…..

    Trasportate su strade e su autocarri?? E no! Quello è trasporto bestiame, trasporto merce! E solo alcuni vecchi vocabolari cartacei riportano e spiegano l’origine latina del nome, da humus, terra, transitare da una terra ad un’altra…. Senza divieti… che lo spunto per la nostra idea parte proprio da alcuni divieti, cavilli, norme sanitarie, strani piani edilizi che cancellano i tratturi, così che la transumanza viene ostacolata e sfavorita; poi c’è tutta quella bagarre sul latte, ovverossia che il latte deve rispettare certe norme e non altre, deve essere bianco, ma…. un animale al pascolo, che mangia erba e fiori non farà mai il latte bianco! Una mucca nutrita con mangimi magari si, ed eventualmente a sbiancarlo ci pensa la successiva lavorazione,

    ….. e potremmo andare avanti, ma noi facciamo teatro, e per di più questo teatro parla di una storia piccola, di un pastore che ridiscende un fiume in piena abbracciato al suo agnellino, che in quel fiume ci era scivolato; che durante la transumanza qualche animale può anche morire, si può perdere, succede! Ma il primo pensiero di un pastore è cercare di salvarlo l’animale, perché uomo e animale transumano assieme…perché transumanza e migrazione suonano accordi simili….

    Attorno a questo semplice evento drammatico, collocato in un luogo e in un tempo non ben definiti, si dipana il racconto che si allarga, con momenti giusto un po’ polemici e satirici, alle tematiche sopra accennate, senza mai scadere nel comizio, senza mai esprimere giudizi lapidari, anche facili quando il potere è quello che abbiamo attorno.

    Nel nostro racconto la transumanza assume un valore epico e simbolico di possibile strada da percorrere per arginare il degrado sociale e ambientale che i grandi poteri, economico e politico, non riescono, o non vogliono, arginare.

    Un lavoro a metà tra il ‘cunto’ della tradizione orale, da cui attinge modi e stili narrativi e l’orazione civile, con la particolarità che lo spettacolo può essere rappresentato sia su palco che in strada: non solo il pubblico che ‘sceglie’ di andare a teatro, ma anche la comunità che si raccoglie attorno al cantastorie per ascoltare e discutere, …magari….

    Crediamo che il racconto del cantastorie, quando si lega al racconto stesso della vita quotidiana, ai problemi del presente e alle speranze del futuro, diventi un atto creativo della contemporaneità e non uno sterile culto di un passato da idealizzare. Le tradizioni si compiono nel futuro, servono a ‘tirare avanti’ e non a ‘voltarsi indietro’.

    SGUARDAZZI/RECENSIONI