Si entra nella parte più densa delle stagioni teatrali al coperto: lasciamo da parte i discorsi e ci immergiamo nella settimana.

Lucca e provincia – Si ride, e pure bene

La settimana lucchese inizia propriamente mercoledì 20, nello spazio “minore” del Giglio, vale a dire il Teatro San Girolamo: appuntamento con un lavoro afferente alla stagione ragazzi, ma una cui replica, con opportuna lungimiranza, è stata programmata anche in serale. Parliamo di Dialoghi degli dei, spettacolo di cui abbiamo ottimamente parlato un anno fa, che vede la collaborazione tra I Sacchi di SabbiaMassimiliano Civica. C’è da dire che nell’ambito del teatro ragazzi non è raro imbattersi in allestimenti di prim’ordine, la cui destinazione possibile non si limita al tipo di pubblico per il quale sono stati concepiti: e le specifiche stagioni del Giglio (curate peraltro da un arlecchino pentito), della Tenuta dello Scompiglio, senza dimenticare la rassegna Lucca Teatro Festival, lo hanno ben dimostrato, in questi anni. Insomma, noi ve lo diciamo: accorrete.

La sera successiva, giovedì 21, l’imbarazzo della scelta: è assai probabile che chi scrive si presenti in quel di Altopascio (Teatro Puccini), per rivedere Gli Omini con Il controllore, ultimo capitolo della trilogia ferroviaria realizzata dall’ottimo gruppo toscano in cooperazione con Associazione Teatrale Pistoiese. Abbiamo visto e dato conto di entrambi gli spettacoli precedenti: il bellissimo Ci scusiamo per il disagio (qui, ma anche qui) e La corsa speciale (qui), partecipando pure, la scorsa estate, alla gradevolissima cena-spettacolo data in mezzo ai binari del Deposito Rotabili Storici di Fondazione FS Italiane, a Pistoia. Impossibile, dunque, mancare il 3 su 3 (anzi: 4 su 4), con l’impegno di raccontarvene.
Seravezza (Scuderie Granducali), invece, torna un comico assai apprezzato dal pubblico: Giobbe Covatta porta in Alta Versilia la sua La divina commediola, tornando alla parodia, il genere con cui ottenne grandissima visibilità a inizio anni Novanta. All’epoca (un ruolo lo ebbero senza dubbio le comparsate televisive al Maurizio Costanzo Show), il barbuto partenopeo esplorava umoristicamente le aporie del racconto biblico: con il capolavoro di Dante non mancheranno altrettanti spunti per poter consacrare una sera alle risate.
Poco, invece, sappiamo di Femmes Fatales (Les dames), titolo inserito nel peculiare cartellone di Artè, a Capannori, uno spazio che ci pare ancora in cerca di “un’anima”: la locandina fa pensare a uno spettacolo musicale improntato al femminile, giacché l’ideazione è di Vera Giagoni, le musiche originali della pianista Patrizia Pieraccini, affiancata in scena dalla violinista Maria Cristina Olivieri; immaginiamo siano attrici/lettrici, infine, Luciana Madrigali e Chiara Gistri. Anche questa proposta è relativa a giovedì sera.
Per la lirica del Giglio, vi rimandiamo a fine articolo.

Pisa e provincia – pittura, narrazione e musica

La settimana teatrale nel pisano inizia tardi, con Caravaggio, amor vincit omnia, in scena venerdì 22 al Teatro Persio Flacco di Volterra. Il coreografo Alberto Canestro guida i danzatori della Lyric Dance Company nella ricostruzione e reinterpretazione delle opere dell’artista seicentesco. I corpi creano dipinti che si sfanno e ricompongono in un morbido fluire di forme. Spettacolo suggestivo che ci sentiamo di consigliare.

Nel frattempo al Teatro comunale di Lari andrà in scena uno spettacolo di tutt’altro genere: il secondo capitolo di La farsa, rassegna della compagnia teatrale Scenica frammenti sezionata in quattro appuntamenti (vi segnalammo il primo un mese fa). Il regista Loris Seghizzi lancia uno sguardo al passato, adattando allo scenario contemporaneo il lavoro di Franco Seghizzi, ponendo al centro dello spettacolo Vincenza Barone, attrice storica della compagnia, che promette comicità grottesca accostata a sentita drammaticità.

Entriamo nel finesettimana, cominciando da Pontedera (Teatro Era), che ospita L’uomo seme, ideato e diretto da Sonia Bergamasco, ispirato all’omonimo libro di Violette Ailhaud, storia di una comunità di sole donne, giacché decimata dalla guerra. L’uomo seme è l’unica figura maschile, da usare per riaffermare il potere della vita, ma anche personaggio intorno al quale si sviluppano numerose riflessioni. Ad accompagnare la rappresentazione, ampliando il discorso narrativo, le voci del gruppo vocale pugliese Faraualla, tutto al femminile.

A Cascina (La Città del Teatro), abbiamo invece Un quaderno per l’inverno, di Massimiliano Civica e Armando Pirozzi, avendovi già parlato dei due artisti numerose volte non ci dilunghiamo, e vi rimandiamo direttamente alla recensione di Sergio Buttiglieri che abbiamo da poco pubblicato.

Spostandoci a Molina di Quosa (Il Magazzino di Antonio), troviamo un altro spettacolo di cui ci è già capitato di parlarvi: Piccolo come le stelle, di e con Elisabetta Salvatori. Della narratrice versiliese vi abbiamo parlato più e più volte: sono poche le parole che potremmo aggiungere per consigliarvela. Di questo spettacolo, che narra la vita di Giacomo Puccini, vi parlò ben due anni fa la nostra Maria Feliciano (qui). Sono molti i suoi affascinanti racconti di vite cui abbiamo assistito, alcuni scrivendone (ben due volte, qui e qui, per lo spettacolo su Dino Campana e una per quello su Ligabue), altri no (Piantate in terra come un faggio o una croce – Caterina da Siena e Beatrice di Pian degli Ontani). E, se ancora non siete convinti, vi lasciamo persino il questionario che le abbiamo sottoposto.

A Casciana Terme (Teatro Verdi), va invece in scena L’assiurazione, di Giancarlo Peluso: un “patèma in du’ strazi” che ruota attorno alle sconclusionate vicende della famiglia di Rutilio Zizzoli, formata da personaggi quantomai curiosi: l’aspettativa è di uscirne divertiti.
Al Teatro delle Sfide di Bientina abbiamo invece Like di e con Stefano Santomauro, in collaborazione con Francesco Niccolini per la regia di Daniela Morozzi. Il monologo di Santomauro, intriso di comicità, mira a far riflettere sulle “nevrosi del nuovo millennio”, indissolubilmente legate al massiccio uso che facciamo di una tecnologia talvolta fagocitante.

Concludiamo la settimana con La Divina Commedia – Il musical, che domenica 24 solca le tavole del Teatro Francesco di Bartolo di Buti: Perla Trivellini si fonda sui testi di Marco Frisina per dar vita a un musical di sapore dantesco. Ne sappiamo poco, ed è improbabile che vi assisteremo, ma l’idea ci incuriosisce.

Oltreconfine & lirica – Grandi autori e loro interpretazioni

Iniziamo dalla lirica: al Teatro del Giglio di Lucca arriva la produzione pisana di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (venerdì sera e domenica pomeriggio). Sarà la prima occasione per vedere Sarah Baratta nel ruolo della protagonista, poiché al debutto fu sostituita a causa di un’indisposizione. Abbiamo assistito a un’anteprima di questo nuovo allestimento, e ancora vi dobbiamo una recensione: speriamo di uscirla prima di queste recite, ma chissà. La regia di Stefano Vizioli e le scenografie di Allen Moyer non sono parse (ripetiamo, in quella che comunque era un’anteprima) molto connotate, e questo ci ha messo un po’ in difficoltà. Non abbiamo dubbi invece sulla direzione di Michael Güttler, ma soprattutto su Alessandro Luongo nel ruolo di Enrico, che si conferma un baritono di ottimo livello. Insomma, ci pensiamo ancora qualche giorno, ma nel frattempo vi consigliamo di andare.

Appuntamento da non farsi scappare a Pistoia: al Teatro Manzoni sarà in scena Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio (da venerdì a domenica). Petra Magoni vestirà i panni del seduttore, in questo caso androgino, per mostrare «come il divertito abbattimento di ogni confine di genere e l’espansione dei limiti dell’eros possano creare nuova possibilità di indagine del dramma giocoso di Mozart». La multietnica Orchestra di Piazza Vittorio proporrà una versione dell’opera ricca di contaminazioni che nemmeno potremmo immaginare: in realtà perderemo l’appuntamento a questo giro, per recuperare al Verdi di Pisa a metà marzo. Saremo ancora qui a ricordarvelo.

Intanto, a Prato, andrà in scena La bisbetica domata per la regia di Andrea Chiodi, spettacolo di produzione italo-elvetica che saremmo molto curiosi di vedere. Il protagonista di questo adattamento scespiriano è Tindaro Granata: lo conoscemmo per il suo Antropolaroid, e lo abbiamo già ritrovato e recensito, prima, in Io mostro e, poi, in Geppetto e Geppetto. Per quel che vale, entrambi questi lavori finirono nella selezione arlecchina degli spettacoli da ricordare (edizioni 2016 e 2017, rispettivamente). Non c’è due senza tre, quindi speriamo che qualche arlecchino riesca ad andare al Metastasio, da giovedì a domenica.

Settimana pirandelliana per il capoluogo toscano: la Pergola ospiterà Sebastiano Lo Monaco per il suo spettacolo Io e Pirandello, in cui l’attore racconterà il suo rapporto con il drammaturgo agrigentino (da martedì a domenica). Segnaliamo, martedì e mercoledì mattina, Uno, nessuno e centomila… Pirandello, conferenza spettacolo di Angelo Savelli al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci. Vedete voi.

Infine, torniam alla lirica, ma restando a Firenze, perché al Teatro del Maggio Musicale ci sarà l’ultima replica del dittico Cavalleria rusticana/Un mari à la porte (giovedì sera) di cui vi abbiamo già parlato la settimana scorsa: torniamo a consigliarvelo caldamente, noi purtroppo ce lo siamo perso. Pochi giorni dopo, sullo stesso palco, la pucciniana Madama Butterfly nella versione scenica di Fabio Ceresa e con la direzione del valentissimo Francesco Ivan Ciampa: allestimento di repertorio, ma comunque consigliato. Prima replica venerdì , poi si riprende domenica e si chiude il mercoledì successivo.

E anche questa settimana, vi abbiamo detto tutto.
Approfittatene.