E son stati assegnati anche gli Ubi, con tutto il corrimi-dietro, come si dice in certe parti di Toscana. Arlecchino recalcitra, legge, sghignazza un po’, alieno com’è ai riconoscimenti che non sappian di burla, allergico alle pomposità che certo teatro dice di veder con sospetto. Epperò, d’una cosa ci vantiamo: di recente, siamo arrivati prima noi della creatura (che fu) di Franco Quadri, premiando Roberto Castello e, soprattutto, i suoi baffi. Ne riparleremo. Complimenti a tutti (un po’ come si fa cogli auguri e i saluti), specie ad altri amici arlecchini, come SotterraneoAndrea Cosentino.
Ora, però, rimaneggiamo il Calendazzo e vediamo cosa offre il convento per la settimana.

Lucca e provincia – Da Benvenuti a Fiona May, ce n’è per tutti

Si principia subito, di lunedì, a Camaiore (Teatro dell’Olivo): di scena un vecchio amico degli arlecchini quale Alessandro Benvenuti. Spettacolo nuovo, questa rilettura (anzi riscrittura, di Nunzio Caponio) dal titolo curioso, Donchisci@tte: la regia è di Davide Iodice, che ricordiamo aver diretto Benvenuti in Il costruttore d’imperi, qualche anno fa. Assieme all’attautore di Pontassieve, vi sarà Stefano Fresi. «Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naïf, accompagnato da un Sancho, che è insieme figlio e disorientato adepto, Don Chisciotte intraprende un corpo a corpo, demoralizzante ma allo stesso tempo comico contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene». Che dire? Ci saremo.

Imbarazzo della scelta, invece, per martedì 15, a pochissima distanza: inizia la stagione ai Rassicurati di Montecarlo, spazio al quale siamo affezionati per molti, molti motivi. Tiene a battesimo la stagione 2019 un teatrante del calibro di Ascanio Celestini, che porta sulle tavole montecarlesi la sua Ballata dei senza tetto: si prevede il pienone. Per conto nostro, andremo certamente a Porcari, poco più in là, a festeggiare il recente premio Bubu (come lo chiama l’amico Massimo Grigò) e, soprattutto, a visionare l’anteprima del Piccolo dizionario dei malanni +D, ultimo lavoro dell’arlecchino Giacomo Verde. Insomma, dove trovarci ve l’abbiamo detto.

Tre indizi fanno una prova: terzo appuntamento e terza sovrapposizione tra Pietrasanta (Teatro Comunale) e Seravezza (Scuderie Granducali). A questo giro, la nostra preferenza andrebbe a La locandiera, spettacolo prodotto da Arca Azzurra Teatro con protagonisti Amanda Sandrelli e Alex Cendron: andrà in scena nella Piccola Atene, e potremmo esserci, in una qualche forma. Spingendosi verso l’Appennino, ecco Piccolo canto di resurrezione, lavoro di coralità femminile scritto e interpretato da Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera, Swewa Schneider. Ne sappiamo nulla, e vi rimandiamo alla relativa scheda.

Niente male la proposta dei Differenti, a Barga, venerdì 18: in scena, due grandi e amatissime attrici come Isa Danieli e Giuliana De Sio, protagoniste di Le signorine. Si tratta di una drammaturgia originale firmata Gianni Clementi, per la regia di Pierpaolo Sepe, nomi che sulla carta sono una garanzia. Ci sarà da ridere: «due sorelle zitelle offese da una natura ingenerosa, che trascorrono la propria esistenza in un battibecco infinito. Qualsiasi circostanza o avvenimento diviene argomento di animata e inconciliabile discussione», ma non solo. Ci piacerebbe parlarvene.

Chiudiamo la sezione “lucchese” con lo Jenco di Viareggio, che sabato ospita un lavoro che ci incuriosisce non poco: Maratona di New York, testo di Edoardo Erba per la regia di Andrea Bruno Savelli, ci pare inserirsi in quel fortunato filone contemporaneo di scena che dialoga (o almeno ci prova) con il mondo dello sport. Pensiamo ai “debutti teatrali” di Andrea Zorzi, Dino Zoff, più che alle tirate autoreferenziali (ne diremo, prima o poi) di Federico Buffa. In questo senso, trovare, al fianco di un’attrice (Luisa Cattaneo) un’atleta del calibro di Fiona May ci pare qualcosa di molto interessante: ricordiamo ancora la britannica d’adozione fiorentina cogliere successi nel salto in lungo e, potendo, andremmo volentieri a vedere cosa combina in scena. Chissà.

Pisa e provincia –  Classici, risate e nuove proposte

Diamo adesso un occhio alla provincia di Pisa.
Saltiamo direttamente alla sera di venerdì, in cui la scelta si ramifica tra Cascina e Bientina.

Alla Città del Teatro di Cascina va in scena Tropicana, per la regia di Francesco Alberici, che ci sentiamo di consigliare vivamente. Gli interpreti sono Daniele Turconi (che abbiamo già recensito volentieri qui e questionazzato qua) e Claudia Marsicano (che nella rassegna Sguardi oltre i confini del novembre/dicembre 2017 si esibì in R.osa). Si tratta di una produzione di qualche anno fa (appena un paio, che tuttavia nel teatro non sono pochi), e ci farebbe molto piacere assistervi. Chissà che non ci troviate in mezzo al pubblico.

Al Teatro delle Sfide di Bientina, invece, troviamo Uno nessuno e centomila, adattamento di Alessandra Pizzi del frequentatissimo testo di Pirandello. Unico interprete Enrico Lo Verso. Ne sappiamo poco, ma ricordiamo che regista e attore giunsero nelle nostre zone quasi un anno fa, portando in scena, a Capannori, uno spettacolo ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Forse faremo un salto, forse no, non ci sentiamo di dirvi niente di più.

Se siete in vena di risate, vi consigliamo caldamente di andare sabato al Teatro Verdi di Casciana Terme, dove andrà in scena Toscanacci, produzione di Guascone Teatro. In scena tre comici: Paolo Hendel, Riccardo Goretti (abbiamo tanti sguardazzi quante le stelle in cielo, vi rimandiamo una volta ancora al suo questionazzo, che potrebbe essere il più bello mai registrato) e Andrea Kaemmerle (vi lasciamo una recensione del fu Carlo Titomanlio). Se decidete di andare, con ogni probabilità ci vedremo lì.

Se ancora non vi basta, vi offriamo un’ultima possibilità nei dintorni di Pisa. Al Teatro Era di Pontedera sia sabato che domenica va in scena I fratelli Karamazov, per la regia di Matteo Tarasco. Non si tratta (purtroppo?) dello sceneggiato mozzafiato, ma di uno spettacolo serissimo, che vede sul palco Glauco Mauri e Roberto Sturno. Li abbiamo già visti insieme (qui lo sguardazzo), e ci piacquero: chissà che non ne valga la pena anche stavolta.

Oltreconfine & lirica – Verdi, Donizetti, Wagner e l’ombra di Puccini

Torniamo a Lucca dove, al Teatro del Giglio, andrà in scena l’Otello di Giuseppe Verdi, assente in città dal 1964 (venerdì e domenica). Sul podio troveremo Nicola Paszkowski (lo ricordiamo alla direzione del Barbiere di Siviglia), mentre la mis en scene è firmata da Cristina Mazzavillani Muti: il marito Riccardo ha dichiarato che non farà più opera per evitare i registi, ma siamo certi che non parlasse della consorte. Ci saremo, anche per rivedere al lavoro quel Luca Micheletti (Jago) che fu colonna portante del memorabile Arturo Ui visto qualche anno fa.

Nuova produzione, al Teatro Verdi di Pisa, per Lucia di Lammermoor di Donizetti (venerdì e domenica). Se poco possiamo dirvi del direttore Michael Güttler, certo siamo curiosi per la regia di Stefano Vizioli, direttore artistico per e attività musicali dello stesso teatro. Saremo anche lì, intanto vi invitiamo a non distrarvi dai contenuti di avvicinamento all’opera sui social del teatro.

Restiamo su fronte lirico per segnalare le ultime due recite di Der fliegende Holländer (L’olandese volante), di cui vi abbiamo accenato la settima scorsa, al Nuovo Teatro dell’Opera  di Firenze (15 e 17 gennaio). Sempre nel capoluogo, consueta tenitura lunga per la Pergola: questa settimana è il turno di Miss Marple: giochi di prestigio (sei repliche, da martedì a domenica). Maria Amelia Monti è la protagonista dell’adattamento, a cura di Edoardo Erba, del personaggio creato da Agatha Christie. Regia del già citato Pierpaolo Sepe.

Al Teatro Manzoni di Pistoia la stagione prosegue con Il gabbiano, un caposaldo del teatro cechoviano, per la regia di Marco Sciaccaluga (da venerdì a domenica): cast nutritissimo per cui vi rimandiamo alla scheda dello spettacolo, segnaliamo solo la carrettiana Elsa Bossi, che ci piacerebbe rivedere in scena. Nella provincia pistoiese, segnatamente al Teatro Mascagni di Popiglio, vi segnaliamo Passo dopo, spettacolo di teatro canzone di Francesco Bottai, con lo zampino di Gli Omini (sabato sera).

In quel di Prato, infine, il Metastasio propone un lavoro interessante, sotto molti punti di vista. Da anni, in quel teatro, notiamo progetti di integrazione culturale con la comunità cinese, e il progetto di questa stagione è davvero intrigante: una Turandot, per la regia di Marco Plini e Xu Mengke, con musiche originali di Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Qiu Xiaobo, una nuova drammaturgia di Xu Jiang e gli attori della compagnia nazionale dell’Opera di Pechino. Integrazione o no, la curiosità è molta: potrà essere soddisfatta, per chi vorrà, da giovedì a domenica.

 

Per adesso, è tutto.
E non mancate di seguirci: al limite, sorpassateci, ché vi seguiamo.