A volte ci chiediamo: perché? Non siamo gli unici, ovviamente, né ci illudiamo. Perché ci incaponiamo a frequentar sale, intravedere spettacoli, trascinandoci dietro l’impegno (im)morale di parlarne, come se qualcuno davvero aspettasse di saper cosa ne pensano, di questo o quello, degli arlecchini? La risposta ci sfugge, ma tant’è, proseguiamo: a rimpinguare un Calendazzo sempre di rincorsa e a vergare consigli di visione. Eccoci qua, per la già leggerina settimana pre-natalizia.

Lucca e provincia –  tutto in Versilia, la stessa sera

Coordinamento nostro sconosciuto: passi la differenza di filosofia e proposte artistiche, ma restiamo basiti sulla vocazione che spazi tra loro vicini (Comunale di Pietrasanta Scuderie Granducali di Seravezza distano tra loro 5,3 chilometri) hanno per sovrapporre le rispettive programmazioni. E così, nello spazio sito vicino al duomo della Piccola Atenegiovedì 20, arriva Caveman, sorta di blockbuster scenico con la regia di Teo Teocoli, la presenza in scena di Maurizio Colombi per la riproposizione di un pezzo comico dell’americano Rob Becker. Vedemmo, una decina d’anni or sono, una versione precedente del lavoro: ne ricordiamo pochissimo, e qualcosa vorrà dire.
Stessa sera, quasi stessa ora (15′ di sfasatura), nei pressi del Palazzo Mediceo di Seravezza, ecco un nuovo lavoro di Elisabetta Salvatori che, accompagnata dal fidatissimo violinista Matteo Ceramelli, propone Racconto-preghiera sulla Madonna del Sole. Si tratta (forse) di una lettura narrata dedicata alla patrona della città di Pietrasanta, figura divina raffigurata da un artista rimasto sconosciuto nel periodo che va dal 1370 al 1400. La Madonna del Sole protegge la cittadina versiliese e i pietrasantini ogni anno le rendono gli onori in una suggestiva cerimonia.
Tutto sommato, avrebbe quasi più senso che i due spettacoli s’invertissero di spazio.

Pisa e provincia – Solo Buti, inseguendo la cometa

Vero è che stiamo ancora rincorrendo i teatri per poter stentoreamente affermare d’avere un Calendazzo completo, ma, anche navigando di bolina nel mare della rete, la provincia pisana pochissimo offre, in questi giorni, quanto a teatro. Segnaliamo volentieri, per mille motivi, lo spettacolo di sabato 22 Buti (Teatro Francesco di Bartolo): pur sapendo poco poco a proposito di Sulla scia della cometa, la regia Dario Marconcini (affiancato da Perla Trivellini) ci pare comunque garantire la sensatezza dell’operazione. Leggiamo di «un viaggio interiore all’interno del nostro natale […] attraverso la poesia e la musica». Al pianoforte Doady Giuliano, alla chitarra Giorgio Karantonis, coro composto da Anna Corona, Donatella Masini, Manuela Mannucci, Martina Giorgetti, Luca Giorgetta, Francesca Galli, Giulia Ruberti e Giulia Manfredini, per le coreografie e la danza di Marika Torricelli.

Oltreconfine & lirica – Cani che muoiono, pranzi di Natale e storie d’amore

Per godere d’una maggior varietà di scelta, meglio emigrare fuori dalle nostre (pur non minute) province di competenza.
Ecco dunque che, a Prato (Teatro Magnolfi), arriva Carmelo Alù con il suo Cani morti, per una canonica tenitura settimanale (da martedì domenica: occhio agli orari!). Il testo del norvegese Jon Fosse è spartito che il giovane regista ricuce sugli interpreti Alessandra Bedino, Domenico Macrì, Emanuele Linfatti, Caterina Fornaciai, Daniele Paoloni, in una messinscena vincitrice di una selezione indetta dal Metastasio e che, in estate, è passata dal festival In-Equilibrio. «Un giovane vive da solo con sua madre e il suo amato cane in una casa in un piccolo villaggio sui fiordi. Il cane è scappato. È scomparso. E questo non è mai successo prima. Cani morti racconta quel momento in cui la vita si tende fino a spezzarsi, cambiando lo stato del presente da ordinario a straordinario». Ci piacerebbe davvero dare un’occhiata.
Segnaliamo anche che venerdì 21 e sabato 22 sarà in scena, al Metastasio, Alessandro Benvenuti con il suo Benvenuti in Casa Gori: difficile aggiungere altro per un monologo dal successo trentennale che, nel 1990, diventò anche un film. Rispetto alla pellicola, il lavoro teatrale ha tutta un’altra potenza e, se non l’avete ancora visto, non possiamo che consigliarvelo.

Infine, ribadiamo che, sul fronte lirico, la chiusura pre-natalizia del Maggio Musicale Fiorentino, anziché la consueta opera buffa, propone, a questo giro, la produzione di West Side Story, con la direzione di Francesco Lanzillotta e la regia di Federico Bellone: le repliche sono iniziate giovedì 13 e proseguono sino a sabato 22. Un’ottima occasione per assistere a un autentico classico del Novecento, peraltro presentato nel centenario della nascita del suo autore Leonard Bernstein.

E questo ci pare tutto, in attesa dei consigliazzi natalizi con la tradizionale lamentatio (potremmo tranquillamente riproporre una a scelta tra quelle già pubblicate gli anni scorsi) per l’illogica e controproducente penuria di spettacoli nel periodo delle feste.
Seguiteci: tanto neppure noi sappiamo dove andare.