E guerra sia: Teatro Sotterraneo si mette l’elmetto

Sguardazzo/recensione di "WAR NOW!"

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Cosa: WAR NOW!
Chi: Valters Sīlis, Teatro Sotterraneo (Matteo Angius, Sara Bonaventura, Claudio Cirri)
Dove: Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini
Quando: 16/11/2014
Per quanto: 75 minuti

Tema teatrale, non foss’altro per la locuzione teatro di, la guerra approda in scena. Teatro Sotterraneo, valido gruppo fiorentino, intitola lo spettacolo, realizzato in estate per il Festival di Santarcangelo, WAR NOW!, maiuscole incluse. Nutriamo aspettative; non stringenti: memori dei consigli di John Updike sulla recensione (e, quindi, la fruizione), accordiamo agli artisti la più totale libertà, nella speranza della sorpresa.

Sipario aperto, scena disadorna. Buio. Cinema. Risuona We’ll Meet Again, celebre pezzo di Vera Lynn, eternato da Kubrick in Il Dottor Stranamore [leggi il relativo Sdottorazzo, ndr]. Scorre un video di gesta belliche. Richiami plausibili: il brano fu autentica colonna sonora della chiamata al fronte dal 1939 in là, per poi farsi indimenticabile  con la faccia di Peter Sellers. Ecco Matteo Angius, Sara Bonaventura e Claudio Cirri, abiti casual: “Avete mai ucciso?”, chiedono alla platea. Quesito viperino, risposte biascicate. Disagio concreto, non per l’infilata dell’interlocuzione diretta, ma perché la risposta (si parla di animali, non solo uomini) è nient’affatto banale. È questa la fase che più da presso lambisce la prefissa indagine sui «meccanismi manipolatori, fra infowar e disinformacjia […] dove il divertimento anestetizza l’orrore».

Bardati da ingombranti tute, i tre simulano una concitata azione bellica. Siamo in un film, o in un videogame: voci amplificate debordano sul ruvido tappeto sonoro di scoppi, la battaglia infuria, violenta, inarrestabile. Segue la conclusione dello scontro, consacrata al tavolo della pace (e spettatori convocati in scena) dai discorsi in memoria, la routinaria consuetudine retorica della ricostruzione. Pupazzata, come il vuoto pneumatico, elemento disumano, troppo umano, d’una specie incapace d’abdicare alla guerra come soluzione e, peggio, di non mentirsi al riguardo. Ancora We’ll Meet Again: ora è Johnny Cash, voce profonda, già malata negli American Recordings, sigillo emotivo d’un ulteriore e quasi metafisico ci rivedremo, mentre vengono declamati in lettura i nomi delle vittime del “conflitto” appena concluso. Sono quelli degli spettatori, cui era stato chiesto, prima, di lasciarli su un’agenda.

Teatro Sotterraneo, War Now!, 2014 (foto Sara-Bugoloni)La sensazione è d’incompiutezza, come se qualche tassello non combaciasse, sparigliando il mosaico ordito dai sotterranei. Al di là dei sorrisi strappati nel ping pong scena/platea, delle pur corrette malizie nei riferimenti, il disorientamento, padre della sorpresa, non ha luogo: imbrigliati sul piano dell’arguzia, non si viene investiti come argomento e intenzioni vorrebbero. WAR NOW! potrebbe, dovrebbe, metterci in crisi, sbatterci in faccia l’ipocrisia dei buoni sentimenti (bella trovata, però, la bandiera della pace in grigio), ferire nell’intimo il sonnambulismo connivente in cui viviamo, concentrati sui conflitti che ci vengono propinati, ignorando quelli che, invece, non fruttano in fatto d’immagine. Niente di nuovo, in tal senso, ma efficace, come certe cose di Malthus rimbalzateci in testa durante l’azione o la prospettiva bellico-igienica futurista mista a certi interventi papiniani. Spunti meno contemporanei, non meno attuali, specie se impugnati criticamente. Insomma, al termine d’uno spettacolo come questo dovremmo star male, portarci a casa dolore e pensieri da rielaborare: restiamo, invece, con un mortifero “E allora?”, a sospettare la scarsa urgenza non dell’intenzione poetica, ma della sua circoscritta traduzione formale.

[Vai allo Sdottorazzo«Ci incontreremo ancora»: Apocalisse “sotterranea” tra Vera Lynn, Peter Sellers e Johnny Cash]

VERDETTAZZO

Perché: Sì, oppure no
Se fosse... un gesto atletico sarebbe... un dribbling stretto con inciampo

Locandina dello spettacolo



Titolo: WAR NOW!

concept e regia Valters Sīlis, Teatro Sotterraneo
in scena Matteo Angius, Sara Bonaventura, Claudio Cirri
scrittura Valters Sīlis, Daniele Villa
set design Ieva Kauliņa
luci Marco Santambrogio
consulenza marketing per la Terza Guerra Mondiale Mali Weil, Virginia Sommadossi
produzione Associazione Teatrale Pistoiese

WAR NOW!, Teatro Sotterraneo, 2014, immagine di locandinaAll'interno del progetto internazionale SharedSpace, Valters Sīlis (LV) e Teatro Sotterraneo (I) s'incontrano per realizzare insieme uno spettacolo, sollecitati dal centenario dello scoppio della Grande Guerra.
Se nel 1914 nasceva il concetto moderno di propaganda su scala globale, nel 2014 la guerra psicologica è parte integrante di ogni strategia militare: ogni bomba è accompagnata dalla nostra capacità di ruotare il punto di vista sui conflitti, producendo vocabolari nuovi, narrazioni coinvolgenti e porzioni d’immaginario sempre più efficaci nel condizionare l'opinione pubblica all'accettazione del massacro reciproco. Da questo punto di partenza, WAR NOW! cerca di proiettare in avanti il senso del centenario allestendo un gioco che racconti la Terza Guerra Mondiale attraverso determinati meccanismi manipolatori, fra infowar e disinformacjia fino ai limiti del warporn, dove il divertimento anestetizza l’orrore.WAR NOW! mette in scena un’esperienza paradossale in cui attori/storytellers e spettatori/players si ritrovano dentro un ipotetico terzo conflitto, nel tentativo di interrogare le possibilità dell’entertainment bellico come ultima frontiera della persuasione. Wanna play the game?

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.